Sino al 1889 a capo dei grandi municipi sedevano i “sindaci del re”, nominati cioè dal governo centrale e non eletti localmente. Essi dovevano guidare, entro un ordinamento uniforme, comuni spesso anche molto dissimili per rango territoriale, dimensione demografica, tessuto socio-economico. Questo volume delinea efficacemente le caratteristiche del sindaco di nomina regia, figura nodale nel sistema politico-amministrativo italiano dell’Ottocento. Utilizzando diversi approcci disciplinari e suggestioni comparative, emergono così le molteplici dimensioni di un ufficio, in equilibrio fra il radicamento nelle comunità locali e i rapporti con il centro, durante una stagione in cui andava declinando il regime dei notabili. Le riflessioni sulla figura del sindaco e la ricchezza dei casi di studio presi in esame fanno di questo libro un contributo fondamentale per gli storici non meno che per gli studiosi della politica e delle istituzioni. Gli uni vi ritrovano scenari e informazioni importanti per ricostruire il cammino dell’Italia postunitaria, gli altri possono ricavare proficui spunti di analisi in merito alla rappresentanza, alle relazioni centro-periferia, ai rapporti tra politica e amministrazione, alle dinamiche comunitarie. A 150 anni dall’Unità, si riusciranno a misurare, in modo nuovo e ben documentato, le persistenze e i mutamenti di un mestiere così significativo come quello di “primo cittadino” nell’Italia delle cento città.
I sindaci del re 1859-1889
COLOMBO, ELISABETTA
2010-01-01
Abstract
Sino al 1889 a capo dei grandi municipi sedevano i “sindaci del re”, nominati cioè dal governo centrale e non eletti localmente. Essi dovevano guidare, entro un ordinamento uniforme, comuni spesso anche molto dissimili per rango territoriale, dimensione demografica, tessuto socio-economico. Questo volume delinea efficacemente le caratteristiche del sindaco di nomina regia, figura nodale nel sistema politico-amministrativo italiano dell’Ottocento. Utilizzando diversi approcci disciplinari e suggestioni comparative, emergono così le molteplici dimensioni di un ufficio, in equilibrio fra il radicamento nelle comunità locali e i rapporti con il centro, durante una stagione in cui andava declinando il regime dei notabili. Le riflessioni sulla figura del sindaco e la ricchezza dei casi di studio presi in esame fanno di questo libro un contributo fondamentale per gli storici non meno che per gli studiosi della politica e delle istituzioni. Gli uni vi ritrovano scenari e informazioni importanti per ricostruire il cammino dell’Italia postunitaria, gli altri possono ricavare proficui spunti di analisi in merito alla rappresentanza, alle relazioni centro-periferia, ai rapporti tra politica e amministrazione, alle dinamiche comunitarie. A 150 anni dall’Unità, si riusciranno a misurare, in modo nuovo e ben documentato, le persistenze e i mutamenti di un mestiere così significativo come quello di “primo cittadino” nell’Italia delle cento città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.