L’intervento sulla Cattedrale di Foggia è da considerarsi emblematico di come si possano risolvere le problematiche legate alla sicurezza sismica dei monumenti, nel pieno rispetto della compagine architettonica e tecnico costruttiva, con interventi mirati solo alla integrazione delle prestazioni residue attraverso un oculato inserimento di protesi, non solo reversibili ma anche compatibili, che consentono di conservarne appieno la materia ma anche l’originario funzionamento strutturale. Altro aspetto importante che si evince da questa esperienza è come la conoscenza dei materiali tradizionali e delle loro tecniche di impiego, messe a punto da nostri “antichi maestri”, possa essere di aiuto per risolvere aspetti delicati del restauro, come quello del miglioramento del comportamento sismico, evitando la trasposizione acritica di tecniche contemporanee, (e ci riferiamo al cemento armato ed alle pesanti surrogazioni ottenute con elementi strutturali in acciaio), che, come ormai ampiamente dimostrato, non solo sono irreversibili, ma in molti casi hanno prodotto più danni che benefici.

Restauro della Cattedrale di Foggia

RESTA, FULVIO;
2010-01-01

Abstract

L’intervento sulla Cattedrale di Foggia è da considerarsi emblematico di come si possano risolvere le problematiche legate alla sicurezza sismica dei monumenti, nel pieno rispetto della compagine architettonica e tecnico costruttiva, con interventi mirati solo alla integrazione delle prestazioni residue attraverso un oculato inserimento di protesi, non solo reversibili ma anche compatibili, che consentono di conservarne appieno la materia ma anche l’originario funzionamento strutturale. Altro aspetto importante che si evince da questa esperienza è come la conoscenza dei materiali tradizionali e delle loro tecniche di impiego, messe a punto da nostri “antichi maestri”, possa essere di aiuto per risolvere aspetti delicati del restauro, come quello del miglioramento del comportamento sismico, evitando la trasposizione acritica di tecniche contemporanee, (e ci riferiamo al cemento armato ed alle pesanti surrogazioni ottenute con elementi strutturali in acciaio), che, come ormai ampiamente dimostrato, non solo sono irreversibili, ma in molti casi hanno prodotto più danni che benefici.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/411732
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