Secondo Salvi 1988, sono verbi supporto quelli che, oltre al loro uso e significato autonomi, se impiegati in unione con un nome d’azione svolgono una funzione prevalentemente di ‘appoggio’ nei confronti di quest’ultimo, consistente nell’espressione delle marche grammaticali del tempo, della persona e del numero associate all’azione espressa dal nome. Si veda per es. 1a) Maria ha fatto una torta / 1b) Maria ha fatto una scelta; 2a) Il portiere ha preso la palla / 2b) Il portiere ha preso una decisione. Caratteristica delle combinazioni riportate in questi esempi è che in (a) il nome designa un oggetto (torta, palla) e il verbo descrive l’azione effettuata con tale oggetto (rispettivamente cuocere in (1a) e afferrare in (2a)), mentre in (b) il nome denota un’azione (scelta, decisione) e il verbo ne esprime l’attualizzazione. I verbi supporto sono quindi quelli delle soluzioni (b), chiamate comunemente costruzioni (o frasi o costrutti) a verbo supporto (per l’italiano, Elia et al. 1985). Il termine supporto (corrispondente grossomodo all’inglese “light” introdotto da Otto Jespersen nel 1956) sottolinea il ruolo del verbo in questo tipo di costruzioni, che secondo l’opinione corrente consiste nel fungere da ‘appoggio’ alla porzione nominale. Per questa ragione, i verbi supporto sono in parte assimilati ai verbi ausiliari e copulativi. Nella voce sono discusse le principali proprietà delle costruzioni a verbo supporto, e i principali tipi di verbo supporto in italiano.

Verbi supporto

JEZEK, ELISABETTA
2011-01-01

Abstract

Secondo Salvi 1988, sono verbi supporto quelli che, oltre al loro uso e significato autonomi, se impiegati in unione con un nome d’azione svolgono una funzione prevalentemente di ‘appoggio’ nei confronti di quest’ultimo, consistente nell’espressione delle marche grammaticali del tempo, della persona e del numero associate all’azione espressa dal nome. Si veda per es. 1a) Maria ha fatto una torta / 1b) Maria ha fatto una scelta; 2a) Il portiere ha preso la palla / 2b) Il portiere ha preso una decisione. Caratteristica delle combinazioni riportate in questi esempi è che in (a) il nome designa un oggetto (torta, palla) e il verbo descrive l’azione effettuata con tale oggetto (rispettivamente cuocere in (1a) e afferrare in (2a)), mentre in (b) il nome denota un’azione (scelta, decisione) e il verbo ne esprime l’attualizzazione. I verbi supporto sono quindi quelli delle soluzioni (b), chiamate comunemente costruzioni (o frasi o costrutti) a verbo supporto (per l’italiano, Elia et al. 1985). Il termine supporto (corrispondente grossomodo all’inglese “light” introdotto da Otto Jespersen nel 1956) sottolinea il ruolo del verbo in questo tipo di costruzioni, che secondo l’opinione corrente consiste nel fungere da ‘appoggio’ alla porzione nominale. Per questa ragione, i verbi supporto sono in parte assimilati ai verbi ausiliari e copulativi. Nella voce sono discusse le principali proprietà delle costruzioni a verbo supporto, e i principali tipi di verbo supporto in italiano.
2011
9788812000487
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