Il contributo affronta per la prima volta in modo sistematico il problema della produzione giovanile di Daniele Crespi (Milano 1598-1630). Una rilettura delle poche opere certamente riferibili a questa stagione del pittore consente di affiancare ad esse un nucleo sostanzioso di dipinti fino ad oggi mai adeguatamente collocati. Si ha così la possibilità di seguire passo dopo passo l'entusiasmante evoluzione del Crespi, dagli esordi nel segno di Cerano e di Giulio Cesare Procaccini alla progressiva acquisizione di un linguaggio più composto e controllato, capace di interpretare gli orientamenti culturali della neonata Accademia Ambrosiana di Federico Borromeo.

Milano circa 1620: l'Accademia di Federico Borromeo e gli esordi di Daniele Crespi

FRANGI, FRANCESCO
1996-01-01

Abstract

Il contributo affronta per la prima volta in modo sistematico il problema della produzione giovanile di Daniele Crespi (Milano 1598-1630). Una rilettura delle poche opere certamente riferibili a questa stagione del pittore consente di affiancare ad esse un nucleo sostanzioso di dipinti fino ad oggi mai adeguatamente collocati. Si ha così la possibilità di seguire passo dopo passo l'entusiasmante evoluzione del Crespi, dagli esordi nel segno di Cerano e di Giulio Cesare Procaccini alla progressiva acquisizione di un linguaggio più composto e controllato, capace di interpretare gli orientamenti culturali della neonata Accademia Ambrosiana di Federico Borromeo.
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