Nel De re publica, ambientato nel 129 a.C., Scipione Emiliano insieme ad altri bene meriti de patria definisce un progetto di riforma costituzionale che consenta di porre rimedio alla frattura –o duplicazione (cfr. i due soli)- di popolo e senato. Ma morirà prima di averlo potuto mettere in pratica. Cicerone rilancia in una nuova età di crisi questo programma, consapevole che si tratta di un modello ideale, che non potrà mai (o molto difficilmente) essere pienamente realizzato. Il dialogo ciceroniano sullo Stato potrebbe essere stato uno dei testi di riferimento dell’ Utopia di Thomas More, con cui sono ravvisabili interessanti aspetti di affinità.

La città ideale del De re publica di Cicerone tra memoria sogno e utopia

CARSANA, CHIARA
2015-01-01

Abstract

Nel De re publica, ambientato nel 129 a.C., Scipione Emiliano insieme ad altri bene meriti de patria definisce un progetto di riforma costituzionale che consenta di porre rimedio alla frattura –o duplicazione (cfr. i due soli)- di popolo e senato. Ma morirà prima di averlo potuto mettere in pratica. Cicerone rilancia in una nuova età di crisi questo programma, consapevole che si tratta di un modello ideale, che non potrà mai (o molto difficilmente) essere pienamente realizzato. Il dialogo ciceroniano sullo Stato potrebbe essere stato uno dei testi di riferimento dell’ Utopia di Thomas More, con cui sono ravvisabili interessanti aspetti di affinità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1107348
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