Nel contesto di un volume che si propone di rivisitare in modo critico il soggetto della tradizione filosofica occidentale, il saggio affronta prospettive filosofiche rilevanti sul concetto di intersoggettività. Ci si chiede in primo luogo se l’intersoggettività sia per il soggetto ontologicamente costitutiva; se cioè, in rapporto alla nozione di soggetto, la relazione all’altro sia una nozione primitiva o secondaria, fondativa o solo di sussidio. Il saggio verte su categorie della filosofia moderna capaci di comprendere il carattere non sostanziale del soggetto e il carattere primitivo dell’intersoggettività, e dunque dell’appartenenza alla comunità. A partire dalla nozione hegeliana di autocoscienza in quanto capacità di riconoscersi nell’altro attraverso la struttura del riconoscimento reciproco (Anerkennung) che dispone l’uomo alla relazionalità, il contributo analizza in quale misura categorie di Kant e di Wittgenstein riescano a pensare un individuo relazionale e comunitario, un individuo che si costituisca come soggetto assumendo, e nello stesso tempo trasformando, il legame comunitario. Il Gemeinsinn in Kant e l’Übereinstimmung in Wittgenstein sono le categorie in questione, a proposito delle quali ci si chiede se siano in grado di fondare un’eterologia del soggetto culturale.

Soggetto, intersoggettività e comunità

BORUTTI, SILVANA
2015-01-01

Abstract

Nel contesto di un volume che si propone di rivisitare in modo critico il soggetto della tradizione filosofica occidentale, il saggio affronta prospettive filosofiche rilevanti sul concetto di intersoggettività. Ci si chiede in primo luogo se l’intersoggettività sia per il soggetto ontologicamente costitutiva; se cioè, in rapporto alla nozione di soggetto, la relazione all’altro sia una nozione primitiva o secondaria, fondativa o solo di sussidio. Il saggio verte su categorie della filosofia moderna capaci di comprendere il carattere non sostanziale del soggetto e il carattere primitivo dell’intersoggettività, e dunque dell’appartenenza alla comunità. A partire dalla nozione hegeliana di autocoscienza in quanto capacità di riconoscersi nell’altro attraverso la struttura del riconoscimento reciproco (Anerkennung) che dispone l’uomo alla relazionalità, il contributo analizza in quale misura categorie di Kant e di Wittgenstein riescano a pensare un individuo relazionale e comunitario, un individuo che si costituisca come soggetto assumendo, e nello stesso tempo trasformando, il legame comunitario. Il Gemeinsinn in Kant e l’Übereinstimmung in Wittgenstein sono le categorie in questione, a proposito delle quali ci si chiede se siano in grado di fondare un’eterologia del soggetto culturale.
2015
9788857529929
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1108812
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