Il saggio propone una lettura meno cosueta dell'Alcesti di Euripide. Mostra come spesso i testi antichi siano interpretati per inerzia sulle indicazioni di alcuni commentatori celebri, ma non sempre condivisibili alla luce di più attente analisi. Il velo introdotto dai commentatori antichi si sovraimprime al testo di Euripide che non lo nomina mai e non lo sfrutta come segno. Jan Kott e Andrea Tagliapietra interpretano la suggestione del velo come segno della verità. Dalla traduzione italiana di E. Romagnoli del 1913 che inserisce la didascalia del velo, discendono i veli dei commentatori scolastici, dei traduttori di Alcesti e il velo della seconda signora Ponza nel Così è (se vi pare) di Pirandello.
Alcesti non aveva il velo. L'oggetto assente che genera i suoi sostituti
BELTRAMETTI, ANNA ALBERTINA
2016-01-01
Abstract
Il saggio propone una lettura meno cosueta dell'Alcesti di Euripide. Mostra come spesso i testi antichi siano interpretati per inerzia sulle indicazioni di alcuni commentatori celebri, ma non sempre condivisibili alla luce di più attente analisi. Il velo introdotto dai commentatori antichi si sovraimprime al testo di Euripide che non lo nomina mai e non lo sfrutta come segno. Jan Kott e Andrea Tagliapietra interpretano la suggestione del velo come segno della verità. Dalla traduzione italiana di E. Romagnoli del 1913 che inserisce la didascalia del velo, discendono i veli dei commentatori scolastici, dei traduttori di Alcesti e il velo della seconda signora Ponza nel Così è (se vi pare) di Pirandello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.