L’esistenza di patrimoni culturali in formato digitale richiede l’allestimento di strumenti volti ad estendere le modalità di accesso e potenziare il valore aggiunto derivante dall’incrocio tra dati provenienti dai diversi ambiti. La navigazione cross-domain in un portale ad aggregazione è particolarmente difficile poiché i dati sono redatti secondo criteri disomogenei. Inoltre i modelli di dati che favoriscono l’interoperabilità, come Dublin Core, hanno una struttura piatta e una granularità ridotta che contribuisce alla perdita di informazioni e alla decontestualizzazione degli oggetti. Alla soluzione di definire formati e regole di descrizione uniche per le diverse classi di materiali, pragmaticamente adottata anni fa dalle istituzioni anglosassoni, si preferisce oggi quella di adottare modelli di dati complessi (come nel caso di Europeana Data Model) o l’aggregazione in cluster (come in VIAF). In prospettiva, l’applicazione dei Linked Open Data appare molto promettente. A partire dalle sperimentazioni effettuate nella realizzazione del portale BeWeb dall’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali della CEI, si intende mostrare come un approccio per aggregazione, basato sulla gestione degli authority data, sia in grado di mantenere la qualità della descrizione originale e garantire all’utente una migliore informazione di contesto.

Authority data and cross-domain intersection within aggregation portals. The case of BeWeb

WESTON, PAUL GABRIELE;
2017-01-01

Abstract

L’esistenza di patrimoni culturali in formato digitale richiede l’allestimento di strumenti volti ad estendere le modalità di accesso e potenziare il valore aggiunto derivante dall’incrocio tra dati provenienti dai diversi ambiti. La navigazione cross-domain in un portale ad aggregazione è particolarmente difficile poiché i dati sono redatti secondo criteri disomogenei. Inoltre i modelli di dati che favoriscono l’interoperabilità, come Dublin Core, hanno una struttura piatta e una granularità ridotta che contribuisce alla perdita di informazioni e alla decontestualizzazione degli oggetti. Alla soluzione di definire formati e regole di descrizione uniche per le diverse classi di materiali, pragmaticamente adottata anni fa dalle istituzioni anglosassoni, si preferisce oggi quella di adottare modelli di dati complessi (come nel caso di Europeana Data Model) o l’aggregazione in cluster (come in VIAF). In prospettiva, l’applicazione dei Linked Open Data appare molto promettente. A partire dalle sperimentazioni effettuate nella realizzazione del portale BeWeb dall’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali della CEI, si intende mostrare come un approccio per aggregazione, basato sulla gestione degli authority data, sia in grado di mantenere la qualità della descrizione originale e garantire all’utente una migliore informazione di contesto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1174302
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