Questo conceptual paper ha il fine di ricercare i fattori esterni ed interni alle imprese che si sviluppano e che rendono necessario, anzi inevitabile, il cambiamento della tradizionale prospettiva manageriale diretta alla massimizzazione del profitto – valida per le piccole imprese nell’immediato start-up e per le imprese familiari – a favore dell’approccio della produzione di shareholder value come finalità primaria del management. La tesi di fondo è che il Value Based Management non risponda tanto alle tendenze del mercato dei capitali, che premia le imprese che presentano maggiore redditività, ma sia la conseguenza di esigenze intrinseche delle organizzazioni che crescono. Con l’espandersi delle dimensioni e della complessità delle imprese, con il sempre più frequente formarsi di un portafoglio di business diversificati, diviene naturale e inevitabile introdurre il Value Based Management come normale approccio manageriale. Per cercare di rendere conto di tale congettura, si considerano fondamentali sei fonti di spiegazione: lo stimolo della crescita economica, la genesi dell'impresa manageriale e la separazione tra proprietà e controllo, i modelli Flamholtz, Greiner, Churchill e Mella. Appare evidente che il Value Based Management è connaturato all’essenza stessa delle imprese che vogliano perseguire la massima efficienza produttiva, economica e finanziaria, da cui inevitabilmente deriva la creazione di shareholder value.
Dall'impresa padronale al Value Based Management. Sei modelli interpretativi di un inevitabile evoluzione
PELLICELLI, MICHELA
2016-01-01
Abstract
Questo conceptual paper ha il fine di ricercare i fattori esterni ed interni alle imprese che si sviluppano e che rendono necessario, anzi inevitabile, il cambiamento della tradizionale prospettiva manageriale diretta alla massimizzazione del profitto – valida per le piccole imprese nell’immediato start-up e per le imprese familiari – a favore dell’approccio della produzione di shareholder value come finalità primaria del management. La tesi di fondo è che il Value Based Management non risponda tanto alle tendenze del mercato dei capitali, che premia le imprese che presentano maggiore redditività, ma sia la conseguenza di esigenze intrinseche delle organizzazioni che crescono. Con l’espandersi delle dimensioni e della complessità delle imprese, con il sempre più frequente formarsi di un portafoglio di business diversificati, diviene naturale e inevitabile introdurre il Value Based Management come normale approccio manageriale. Per cercare di rendere conto di tale congettura, si considerano fondamentali sei fonti di spiegazione: lo stimolo della crescita economica, la genesi dell'impresa manageriale e la separazione tra proprietà e controllo, i modelli Flamholtz, Greiner, Churchill e Mella. Appare evidente che il Value Based Management è connaturato all’essenza stessa delle imprese che vogliano perseguire la massima efficienza produttiva, economica e finanziaria, da cui inevitabilmente deriva la creazione di shareholder value.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.