L’articolo presenta i risultati di una ricerca sull’interazione tra l’utente e il catalogo svolta nella biblioteca del Dipartimento di musicologia e beni culturali (sede di Cremona) dell’Università di Pavia (Biblioteca di musicologia). Nella ricerca è stata adottata una campionatura casuale di 30 utenti e ci si è basati su un approccio multi-metodo comprendente la cattura di screenshot e sondaggi pre e post-ricerca. I risultati dell’indagine mostrano che gli utenti della Biblioteca di musicologia preferiscono la ricerca con un’interfaccia ‘Google like’, che svolgono esclusivamente ricerche di oggetti noti, che i dati più utilizzati sono il cognome dell’autore (21,9%) o il nome e cognome dell’autore (21,9%), oppure cognome dell’autore e una parola del titolo (15,6%), che inseriscono una quantità di dati inferiore a quella in possesso e abbastanza spesso (36%) le intenzioni dichiarate sul questionario differiscono dalle azioni rilevabili dalla videoregistrazione. Questa prima indagine suggerisce di continuare ad applicare questo duplice metodo a nuovi casi, ampliando se possibile il numero del campione, diversificando la tipologia di biblioteca nella quale effettuare le ricerche ed esaminando nuove interfacce d’interrogazione (con particolare riguardo a quelle che consentono di individuare le entità definite nel modello FRBR).

«Funziona come Google, vero?». Prima indagine sull’interazione utente-catalogo nella biblioteca del Dipartimento di musicologia e beni culturali (Cremona) dell’Università di Pavia

Bianchini Carlo
2017-01-01

Abstract

L’articolo presenta i risultati di una ricerca sull’interazione tra l’utente e il catalogo svolta nella biblioteca del Dipartimento di musicologia e beni culturali (sede di Cremona) dell’Università di Pavia (Biblioteca di musicologia). Nella ricerca è stata adottata una campionatura casuale di 30 utenti e ci si è basati su un approccio multi-metodo comprendente la cattura di screenshot e sondaggi pre e post-ricerca. I risultati dell’indagine mostrano che gli utenti della Biblioteca di musicologia preferiscono la ricerca con un’interfaccia ‘Google like’, che svolgono esclusivamente ricerche di oggetti noti, che i dati più utilizzati sono il cognome dell’autore (21,9%) o il nome e cognome dell’autore (21,9%), oppure cognome dell’autore e una parola del titolo (15,6%), che inseriscono una quantità di dati inferiore a quella in possesso e abbastanza spesso (36%) le intenzioni dichiarate sul questionario differiscono dalle azioni rilevabili dalla videoregistrazione. Questa prima indagine suggerisce di continuare ad applicare questo duplice metodo a nuovi casi, ampliando se possibile il numero del campione, diversificando la tipologia di biblioteca nella quale effettuare le ricerche ed esaminando nuove interfacce d’interrogazione (con particolare riguardo a quelle che consentono di individuare le entità definite nel modello FRBR).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1179998
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