Il contributo delinea un profilo biografico di don Giacomo Antonio Arighi, organista e compositore nato a Viadana intorno al 1705-1706. Appresi i primi rudimenti della musica nella sua città natale, si trasferì a Cremona per studiare con Giuseppe Gonelli, maestro di cappella e organista della Cattedrale, a cui subentrò nel 1745 alla di lui morte. Questa nomina fu l’occasione di una polemica che vide il coinvolgimento del vescovo Alessandro Litta, di Giambattista Martini e dell’Accademia Filarmonica, alla quale fu aggregato l’anno successivo. Confermato nel suo incarico in Cattedrale e in altre chiese cittadine, come San Domenico, San Francesco e Sant’Agostino, fu per quasi cinquant’anni una figura di riferimento per la vita musicale cittadina, e non solo nell’ambito della musica da chiesa. Per alcuni anni collaborò in qualità di maestro al cembalo con il Teatro Nazari, la cui orchestra era costituita dalla locale accademia strumentale diretta da Francesco Diana; e grazie a questa sua occasionale attività ebbe modo di conoscere Leopold e Wolfgang Mozart, di passaggio per Cremona nel gennaio del 1770. Nel 1793, ormai vecchio e quasi cieco, fu affiancato all’organo della Cattedrale dall’allievo Pietro Mezzadri, che lo sostituì definitivamente due anni dopo. Arighi morì nel 1797, e volle essere sepolto a Cremona nella chiesa di Sant’Angelo dei Minori Osservanti.

Giacomo Antonio Arighi organista e maestro di cappella a Cremona

TIBALDI, RODOBALDO
2016-01-01

Abstract

Il contributo delinea un profilo biografico di don Giacomo Antonio Arighi, organista e compositore nato a Viadana intorno al 1705-1706. Appresi i primi rudimenti della musica nella sua città natale, si trasferì a Cremona per studiare con Giuseppe Gonelli, maestro di cappella e organista della Cattedrale, a cui subentrò nel 1745 alla di lui morte. Questa nomina fu l’occasione di una polemica che vide il coinvolgimento del vescovo Alessandro Litta, di Giambattista Martini e dell’Accademia Filarmonica, alla quale fu aggregato l’anno successivo. Confermato nel suo incarico in Cattedrale e in altre chiese cittadine, come San Domenico, San Francesco e Sant’Agostino, fu per quasi cinquant’anni una figura di riferimento per la vita musicale cittadina, e non solo nell’ambito della musica da chiesa. Per alcuni anni collaborò in qualità di maestro al cembalo con il Teatro Nazari, la cui orchestra era costituita dalla locale accademia strumentale diretta da Francesco Diana; e grazie a questa sua occasionale attività ebbe modo di conoscere Leopold e Wolfgang Mozart, di passaggio per Cremona nel gennaio del 1770. Nel 1793, ormai vecchio e quasi cieco, fu affiancato all’organo della Cattedrale dall’allievo Pietro Mezzadri, che lo sostituì definitivamente due anni dopo. Arighi morì nel 1797, e volle essere sepolto a Cremona nella chiesa di Sant’Angelo dei Minori Osservanti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1180014
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