L'analisi mette a fuoco la drammaturgia del corpo, la relazione tra gestualità e parola in continua trasformazione nell'Ecuba di Euripide e nel Filottete di Sofocle. Mentre il corpo di Ecuba oscilla continuamente tra reificazione, identificazione con la propria terra devastata, il corpo ferito di Filottete è descritto tra la decomposizione progressiva nel deserto di Lemno dove è stato abbandonato e la possibile guarigione attraverso la reintegrazione tra i compagni di di Neottolemo e il ritorno a casa

Corpi come cose, parole come Pietre. Ecuba si alza da terra

Anna Beltrametti
2017-01-01

Abstract

L'analisi mette a fuoco la drammaturgia del corpo, la relazione tra gestualità e parola in continua trasformazione nell'Ecuba di Euripide e nel Filottete di Sofocle. Mentre il corpo di Ecuba oscilla continuamente tra reificazione, identificazione con la propria terra devastata, il corpo ferito di Filottete è descritto tra la decomposizione progressiva nel deserto di Lemno dove è stato abbandonato e la possibile guarigione attraverso la reintegrazione tra i compagni di di Neottolemo e il ritorno a casa
2017
9788857541730
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1205146
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