Nel cap. 4 del libro I, 1356 a 26-28, della “Retorica” di Aristotele si legge che la retorica è «come una ramificazione della dialettica e della trattazione dei caratteri, che è giusto chiamare politica». Il lavoro esamina questo duplice rapporto e soprattutto quello che la retorica ha con la politica e che si presenta particolarmente complesso. Il retore deve possedere una tecnica argomentativa che prende avvio da una serie di opinioni condivise, gli endoxa, mentre della vita politica, finalizzata ad assicurare alla città il benessere e la felicità, si occuperà il buon politico, dotato delle virtù etiche e della phronesis, la virtù della buona deliberazione; entrambi, poi, saranno a loro volta sottoposti allo scienziato della politica, il solo che conosce, dal punto di vista teorico, tutto ciò che riguarda la città e la sua organizzazione.
Il retore e il politico in Aristotele: un rapporto controverso
Silvia Gastaldi
2017-01-01
Abstract
Nel cap. 4 del libro I, 1356 a 26-28, della “Retorica” di Aristotele si legge che la retorica è «come una ramificazione della dialettica e della trattazione dei caratteri, che è giusto chiamare politica». Il lavoro esamina questo duplice rapporto e soprattutto quello che la retorica ha con la politica e che si presenta particolarmente complesso. Il retore deve possedere una tecnica argomentativa che prende avvio da una serie di opinioni condivise, gli endoxa, mentre della vita politica, finalizzata ad assicurare alla città il benessere e la felicità, si occuperà il buon politico, dotato delle virtù etiche e della phronesis, la virtù della buona deliberazione; entrambi, poi, saranno a loro volta sottoposti allo scienziato della politica, il solo che conosce, dal punto di vista teorico, tutto ciò che riguarda la città e la sua organizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.