L’analisi delle valenze semantiche del lessema iubar mostra come questo sia generalmente impiegato in riferimento allo splendore di corpi celesti (Lucifero o una qualsiasi stella, anche una cometa, il Sole, la Luna) e collegato paretimologicamente al termine iuba in ragione forse dell’analogia morfologica tra i crini e le creste luminose degli astri nonché tra l’aspetto ondeggiante di una criniera e il tremulo bagliore di una stella. Quasi contemporaneamente, con una coincidenza di certo non casuale, Stazio (silv. 1,1,66 ss.) e Marziale (8,65) propongono una rifunzionalizzazione del lessema in senso celebrativo mai attestata in precedenza, utilizzandolo in riferimento allo splendore personale di Domiziano. Alla base di questa risemantizzazione si situano senz’altro immagini legate al culto e alla propaganda imperiali quali l’identificazione del monarca con il sole o una stella, cui si lega anche il motivo iconografico del nimbo, e la divinizzazione astrale dell’imperatore. Seguendo la pista lessicale, però, è possibile individuare un precedente importante per l’accostamento del termine alla figura del Cesare nel passo di Ov. met. 15,840 ss. dove iubar, palesemente connesso all’apoteosi per catasterismo, indica il Iulium sidus, ossia la cometa nella quale si trasforma l’anima divinizzata di Cesare.
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Titolo: | Iubar: lo splendore imperiale in Stazio e in Marziale | |
Autori: | BONADEO, ALESSIA (Corresponding) | |
Data di pubblicazione: | 2019 | |
Rivista: | ||
Abstract: | L’analisi delle valenze semantiche del lessema iubar mostra come questo sia generalmente impiegato in riferimento allo splendore di corpi celesti (Lucifero o una qualsiasi stella, anche una cometa, il Sole, la Luna) e collegato paretimologicamente al termine iuba in ragione forse dell’analogia morfologica tra i crini e le creste luminose degli astri nonché tra l’aspetto ondeggiante di una criniera e il tremulo bagliore di una stella. Quasi contemporaneamente, con una coincidenza di certo non casuale, Stazio (silv. 1,1,66 ss.) e Marziale (8,65) propongono una rifunzionalizzazione del lessema in senso celebrativo mai attestata in precedenza, utilizzandolo in riferimento allo splendore personale di Domiziano. Alla base di questa risemantizzazione si situano senz’altro immagini legate al culto e alla propaganda imperiali quali l’identificazione del monarca con il sole o una stella, cui si lega anche il motivo iconografico del nimbo, e la divinizzazione astrale dell’imperatore. Seguendo la pista lessicale, però, è possibile individuare un precedente importante per l’accostamento del termine alla figura del Cesare nel passo di Ov. met. 15,840 ss. dove iubar, palesemente connesso all’apoteosi per catasterismo, indica il Iulium sidus, ossia la cometa nella quale si trasforma l’anima divinizzata di Cesare. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11571/1209470 | |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |