Il saggio analizza il rapporto tra Gio Ponti e le arti figurative, ponendo in evidenza il ruolo di committente e di talent scout dell'architetto nei confronti di artisti italiani non ancora affermati e di amico e compagno di strada di quelli già noti afferenti per lo più al Novecento italiano, nella convinzione che il pezzo d'arte, la scultura o l'opera pittorica, abbia un ruolo non secondario rispetto all'architettura nella creazione del gusto. Il saggio inoltre tratta specificamente della committenza pontiana nell' ambito dell' arte sacra, del coinvolgimento di maestranze e artisti per collaborare alla funzione spirituale delle sue architetture.
Gio Ponti e le arti figurative: il caso dell'arte "religiosa"
CAMPIGLIO, PAOLO
2005-01-01
Abstract
Il saggio analizza il rapporto tra Gio Ponti e le arti figurative, ponendo in evidenza il ruolo di committente e di talent scout dell'architetto nei confronti di artisti italiani non ancora affermati e di amico e compagno di strada di quelli già noti afferenti per lo più al Novecento italiano, nella convinzione che il pezzo d'arte, la scultura o l'opera pittorica, abbia un ruolo non secondario rispetto all'architettura nella creazione del gusto. Il saggio inoltre tratta specificamente della committenza pontiana nell' ambito dell' arte sacra, del coinvolgimento di maestranze e artisti per collaborare alla funzione spirituale delle sue architetture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.