Il saggio analizza la produzione pauperistica di Giacomo Ceruti, e in particolare le opere realizzate dal pittore a Brescia nei suoi anni giovanili, tra il 1720 e il 1735, con l'obiettivo di coglierne i rapporti con la coeva cultura assistenziale. Accanto alle relazioni con la pittura di genere anteriore e coeva, sono così evidenziate le specificità delle invenzioni cerutiane, che nel loro approccio attento e partecipe alla realtà degli umili riflettono l'atteggiamento nei confronti del tema della povertà diffuso nel tardo Seicento e nel primo Settecento da grandi intellettuali come Jacques-Bénigne Bossuet e Ludovico Antonio Muratori.
L'immagine dei poveri tra genere, realtà e cultura assistenziale
FRANGI, FRANCESCO
1998-01-01
Abstract
Il saggio analizza la produzione pauperistica di Giacomo Ceruti, e in particolare le opere realizzate dal pittore a Brescia nei suoi anni giovanili, tra il 1720 e il 1735, con l'obiettivo di coglierne i rapporti con la coeva cultura assistenziale. Accanto alle relazioni con la pittura di genere anteriore e coeva, sono così evidenziate le specificità delle invenzioni cerutiane, che nel loro approccio attento e partecipe alla realtà degli umili riflettono l'atteggiamento nei confronti del tema della povertà diffuso nel tardo Seicento e nel primo Settecento da grandi intellettuali come Jacques-Bénigne Bossuet e Ludovico Antonio Muratori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.