Flavio Cassinari Tempo e identità. La dinamica di legittimazione in storia e mito Prefazione di Remo Bodei Esposizione sintetica dei temi dell’opera L’opera si propone di indagare come l’identità, singolare e collettiva, si costituisca attraverso la percezione del tempo e come ciò avvenga attraverso due modalità fondamentali, la ragione storica e l’esperienza mitica: a ciascuna di queste due forme di percezione del tempo corrisponde un tipo specifico di identità. Articolata in due parti, nella prima l’opera di Flavio Cassinari muove dall’analisi del nesso intercorrente fra mito e ragione storica, mettendo in luce anzitutto l’asimmetria del rapporto fra prospettiva storica ed esperienza mitica: la seconda risulta essere una costruzione culturale messa in atto dalla prima e, in particolare, dalla forma specifica di identità che in essa si configura. Per questo, nella prima parte dell’opera, vengono analizzati da un lato il soggetto, quale forma di identità che si costituisce attraverso la percezione storica del tempo, dall’altro la struttura di questa stessa percezione temporale, che concepisce la successione di passato, presente e futuro come irreversibile e come indipendente da chi la esperisce. Nella seconda parte dell’opera vengono enucleati i caratteri della percezione mitica del tempo e dell’identità – l’«uomo mitico» – che attraverso essa si configura. A questo proposito, Cassinari insiste sul fatto che anche quella mitica, benché presenti modalità diverse da quella storica, costituisce un’esperienza di tempo e identità che struttura una realtà fattualmente concreta. La coesistenza, sul piano empirico, delle due modalità di esperienza temporale e delle forme di identità a ciascuna di esse correlata – messa in luce, nell’opera, attraverso l’esame di materiali provenienti dalla letteratura etnografica e sociologica, nonché attraverso il confronto con la posizione di autori classici nell’ambito degli studi antropologici, sociologici, antichistici e di storia e filosofia delle religioni – induce l’ipotesi circa l’esistenza di una struttura comune, di carattere trascendentale, definita da Cassinari come «dinamica di legittimazione». Nella strategia argomentativa dell’opera, questa figura concettuale designa la condizione di possibilità dell’esperienza storica e di quella mitica di identità e tempo, che deve dare conto, sul piano empirico, anzitutto di aspetti comuni ed elementi specifici dell’una e dell’altra e, in secondo luogo, della loro coesistenza. La «dinamica di legittimazione» consiste, dunque, nella struttura trascendentale del fenomeno di configurazione dell’identità; l’identità si delinea, quale presente, attraverso l’istituzione di un passato del quale essa si rappresenta come erede e attraverso la prospezione del futuro, quale progetto in cui essa si rappresenta come realizzata. Nella prospettiva della «dinamica di legittimazione», in altri termini, l’esperienza temporale costituisce lo strumento tramite il quale l’identità si configura. Nel fenomeno trascendentale della «dinamica di legittimazione», l’identità emerge, appunto, come una dinamica; costantemente in fieri, cioè come un «da farsi», che si colloca per questo, fin dal suo sorgere, nella dimensione della pratica.

Tempo e identità. La dinamica di legittimazione nella storia e nel mito

CASSINARI, FLAVIO ELIGIO OTTAVIO
2005-01-01

Abstract

Flavio Cassinari Tempo e identità. La dinamica di legittimazione in storia e mito Prefazione di Remo Bodei Esposizione sintetica dei temi dell’opera L’opera si propone di indagare come l’identità, singolare e collettiva, si costituisca attraverso la percezione del tempo e come ciò avvenga attraverso due modalità fondamentali, la ragione storica e l’esperienza mitica: a ciascuna di queste due forme di percezione del tempo corrisponde un tipo specifico di identità. Articolata in due parti, nella prima l’opera di Flavio Cassinari muove dall’analisi del nesso intercorrente fra mito e ragione storica, mettendo in luce anzitutto l’asimmetria del rapporto fra prospettiva storica ed esperienza mitica: la seconda risulta essere una costruzione culturale messa in atto dalla prima e, in particolare, dalla forma specifica di identità che in essa si configura. Per questo, nella prima parte dell’opera, vengono analizzati da un lato il soggetto, quale forma di identità che si costituisce attraverso la percezione storica del tempo, dall’altro la struttura di questa stessa percezione temporale, che concepisce la successione di passato, presente e futuro come irreversibile e come indipendente da chi la esperisce. Nella seconda parte dell’opera vengono enucleati i caratteri della percezione mitica del tempo e dell’identità – l’«uomo mitico» – che attraverso essa si configura. A questo proposito, Cassinari insiste sul fatto che anche quella mitica, benché presenti modalità diverse da quella storica, costituisce un’esperienza di tempo e identità che struttura una realtà fattualmente concreta. La coesistenza, sul piano empirico, delle due modalità di esperienza temporale e delle forme di identità a ciascuna di esse correlata – messa in luce, nell’opera, attraverso l’esame di materiali provenienti dalla letteratura etnografica e sociologica, nonché attraverso il confronto con la posizione di autori classici nell’ambito degli studi antropologici, sociologici, antichistici e di storia e filosofia delle religioni – induce l’ipotesi circa l’esistenza di una struttura comune, di carattere trascendentale, definita da Cassinari come «dinamica di legittimazione». Nella strategia argomentativa dell’opera, questa figura concettuale designa la condizione di possibilità dell’esperienza storica e di quella mitica di identità e tempo, che deve dare conto, sul piano empirico, anzitutto di aspetti comuni ed elementi specifici dell’una e dell’altra e, in secondo luogo, della loro coesistenza. La «dinamica di legittimazione» consiste, dunque, nella struttura trascendentale del fenomeno di configurazione dell’identità; l’identità si delinea, quale presente, attraverso l’istituzione di un passato del quale essa si rappresenta come erede e attraverso la prospezione del futuro, quale progetto in cui essa si rappresenta come realizzata. Nella prospettiva della «dinamica di legittimazione», in altri termini, l’esperienza temporale costituisce lo strumento tramite il quale l’identità si configura. Nel fenomeno trascendentale della «dinamica di legittimazione», l’identità emerge, appunto, come una dinamica; costantemente in fieri, cioè come un «da farsi», che si colloca per questo, fin dal suo sorgere, nella dimensione della pratica.
2005
9788846468840
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/122575
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