Il libro si basa sul fondamentale lavoro di Peter Senge, LA QUINTA DISCIPLINA, ma ne offre un’interpretazione per-sonale – e per certi aspetti innovativa –, affinando non solo i concetti ma anche le tecniche per la costruzione dei modelli di sistemi dinamici, cioè dei Causal Loop Diagrams. In par-ticolare, ho fondato l’intero sviluppo del Systems Thinking su cinque REGOLE di base. Prima regola: se vogliamo capire il mondo, dobbiamo essere ca-paci di «vedere gli alberi e la foresta»; dobbiamo sviluppare l’attitudine a “zoomare” tra tutto e parti, tra sistemi e componenti. Seconda regola: non dobbiamo limitare la nostra osservazione a ciò che appare costante ma «ricercare ciò che varia»; le variabili so-no ciò che interessa al systems thinker. Non dobbiamo, però, sempli-cemente, esplicitare le variabili che riteniamo significative ma dob-biamo essere in grado di rilevare le “variazioni” che esse subiscono nel tempo. Terza regola: se vogliamo veramente comprendere la realtà ed il cambiamento dobbiamo sforzarci di «capire la causa delle variazioni nelle variabili che osserviamo»; dobbiamo formare catene di relazio-ni causali tra variabili connesse. Quarta regola: non è sufficiente ricercare le cause delle variazioni che si osservano; è necessario «concatenare le variabili fino a speci-ficare i loop tra tutte quelle variazioni»; in altri termini, occorre pas-sare dalle catene causali alle interrelazioni sistemiche e dalle varia-zioni lineari alle interazioni sistemiche tra le variabili che ci interes-sano. Quinta regola: nell’osservare il mondo, occorre «specificare sem-pre i confini del sistema che vogliamo indagare». Nel realizzare questo libro ho assunto tre postulati: 1 – l’intelligenza è la capacità di sviluppare un sistema di modelli coerenti e dotati di senso che ci consentano non solo di sopravvivere in un mondo in continua evoluzione, ma an-che di migliorarci e di progredire; 2 – i modelli più potenti ed efficaci sono quelli sistemici che osservano la realtà come un complesso di parti connesse e dinamiche che formano un tutto. La comprensione della connessione e della dinamica delle parti e del tutto è la ca-ratteristica fondamentale dell’intelligenza operativa e crea-tiva; 3 – le connessioni più interessanti ed utili tra gli elemen-ti che compongono la realtà non sono quelle lineari – di con-catenazioni di cause e di effetti – ma le connessioni circolari, i feedback ed i loop, che rendono quegli elementi non solo connessi ma anche interconnessi, non solo dinamici ma an-che interattivi. Il solo pensiero efficiente è il Systems Thin-king.

Systems Thinking. Tutti possono imparare e applicare il pensiero sistemico per migliorare l’intelligenza, capire e controllare il mondo

MELLA, PIERO
2007-01-01

Abstract

Il libro si basa sul fondamentale lavoro di Peter Senge, LA QUINTA DISCIPLINA, ma ne offre un’interpretazione per-sonale – e per certi aspetti innovativa –, affinando non solo i concetti ma anche le tecniche per la costruzione dei modelli di sistemi dinamici, cioè dei Causal Loop Diagrams. In par-ticolare, ho fondato l’intero sviluppo del Systems Thinking su cinque REGOLE di base. Prima regola: se vogliamo capire il mondo, dobbiamo essere ca-paci di «vedere gli alberi e la foresta»; dobbiamo sviluppare l’attitudine a “zoomare” tra tutto e parti, tra sistemi e componenti. Seconda regola: non dobbiamo limitare la nostra osservazione a ciò che appare costante ma «ricercare ciò che varia»; le variabili so-no ciò che interessa al systems thinker. Non dobbiamo, però, sempli-cemente, esplicitare le variabili che riteniamo significative ma dob-biamo essere in grado di rilevare le “variazioni” che esse subiscono nel tempo. Terza regola: se vogliamo veramente comprendere la realtà ed il cambiamento dobbiamo sforzarci di «capire la causa delle variazioni nelle variabili che osserviamo»; dobbiamo formare catene di relazio-ni causali tra variabili connesse. Quarta regola: non è sufficiente ricercare le cause delle variazioni che si osservano; è necessario «concatenare le variabili fino a speci-ficare i loop tra tutte quelle variazioni»; in altri termini, occorre pas-sare dalle catene causali alle interrelazioni sistemiche e dalle varia-zioni lineari alle interazioni sistemiche tra le variabili che ci interes-sano. Quinta regola: nell’osservare il mondo, occorre «specificare sem-pre i confini del sistema che vogliamo indagare». Nel realizzare questo libro ho assunto tre postulati: 1 – l’intelligenza è la capacità di sviluppare un sistema di modelli coerenti e dotati di senso che ci consentano non solo di sopravvivere in un mondo in continua evoluzione, ma an-che di migliorarci e di progredire; 2 – i modelli più potenti ed efficaci sono quelli sistemici che osservano la realtà come un complesso di parti connesse e dinamiche che formano un tutto. La comprensione della connessione e della dinamica delle parti e del tutto è la ca-ratteristica fondamentale dell’intelligenza operativa e crea-tiva; 3 – le connessioni più interessanti ed utili tra gli elemen-ti che compongono la realtà non sono quelle lineari – di con-catenazioni di cause e di effetti – ma le connessioni circolari, i feedback ed i loop, che rendono quegli elementi non solo connessi ma anche interconnessi, non solo dinamici ma an-che interattivi. Il solo pensiero efficiente è il Systems Thin-king.
2007
9781397888839
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/122596
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