Il saggio esamina le ricorrenze del sintagma "musica sacra" nella produzione musicale dei secoli XVI-XVIII e nella trattatistica musico-liturgica e nei documenti ufficiali della Chiesa cattolica dal Concilio di Trento al Concilio Vaticano II, con l'intento di precisarne i contorni e il senso e specialmente di definire se, dal punto di vista delle scelte stilistiche dei compositori, l'opposizione abituale tra "musica sacra" e "musica profana" corrisponda a condotte musicali effettivamente differenziate o se sia, di fatto, una pura etichetta di comodo che solo alla fine del XIX secolo assume connotati ideologico-teologici. In conclusione la problematica è affrontata alla luce dei dettati del Concilio Vaticano II, che, pur attenendosi alla terminologia tradizionale, esauriscono concettualmente la questione impostando la relazione tra musica e liturgia a partire unicamente da quest'ultima.
Sul concetto e sulla prassi di “musica sacra” nella storia: per un’ermeneutica musicologico-liturgica
DANIELE SABAINO
2018-01-01
Abstract
Il saggio esamina le ricorrenze del sintagma "musica sacra" nella produzione musicale dei secoli XVI-XVIII e nella trattatistica musico-liturgica e nei documenti ufficiali della Chiesa cattolica dal Concilio di Trento al Concilio Vaticano II, con l'intento di precisarne i contorni e il senso e specialmente di definire se, dal punto di vista delle scelte stilistiche dei compositori, l'opposizione abituale tra "musica sacra" e "musica profana" corrisponda a condotte musicali effettivamente differenziate o se sia, di fatto, una pura etichetta di comodo che solo alla fine del XIX secolo assume connotati ideologico-teologici. In conclusione la problematica è affrontata alla luce dei dettati del Concilio Vaticano II, che, pur attenendosi alla terminologia tradizionale, esauriscono concettualmente la questione impostando la relazione tra musica e liturgia a partire unicamente da quest'ultima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.