Il testo esamina la questione della poetica dell’informale, centrale per la maggior parte della produzione di Bertoncini, secondo una prospettiva critica che viene sollevata dall’ultima composizione per violoncello ed elettronica, "Elementi di forma". In questo lavoro il compositore dialoga con diversi livelli di strutturazione della materia sonora, dai più rigorosi ai più informali, indagando secondo modalità sempre diverse il rapporto tra le categorie di emozione, cifra sonora e azione. A partire da questo caso di studio – posto in relazione con altri esempi della produzione bertonciniana – si prende in consderazione il contesto più ampio dei processi di trasformazione del concetto di tempo e della forma negli anni Sessanta-Settanta scaturiti dalle poetiche legate all’azione sonora e gestuale quali per esempio quella dell’improvvisazione e quella della musica spettrale. Viene discusso il concetto di "temporalità intrinseca" di alcuni oggetti sonori (come suoni multifonici o armonici), il cui utilizzo piega le griglie temporali secondo le proprietà delle azioni gestuali necessarie per la loro emissione. Si cerca infine di ricondurre le riflessioni al concetto bertonciniano di coreografia musicale quale luogo in cui tutte queste dimensioni concorrono nella definizione dell’esperienza dell’ascolto.

Dal Gesto informale agli Elementi di forma

Ingrid Pustijanac
2017-01-01

Abstract

Il testo esamina la questione della poetica dell’informale, centrale per la maggior parte della produzione di Bertoncini, secondo una prospettiva critica che viene sollevata dall’ultima composizione per violoncello ed elettronica, "Elementi di forma". In questo lavoro il compositore dialoga con diversi livelli di strutturazione della materia sonora, dai più rigorosi ai più informali, indagando secondo modalità sempre diverse il rapporto tra le categorie di emozione, cifra sonora e azione. A partire da questo caso di studio – posto in relazione con altri esempi della produzione bertonciniana – si prende in consderazione il contesto più ampio dei processi di trasformazione del concetto di tempo e della forma negli anni Sessanta-Settanta scaturiti dalle poetiche legate all’azione sonora e gestuale quali per esempio quella dell’improvvisazione e quella della musica spettrale. Viene discusso il concetto di "temporalità intrinseca" di alcuni oggetti sonori (come suoni multifonici o armonici), il cui utilizzo piega le griglie temporali secondo le proprietà delle azioni gestuali necessarie per la loro emissione. Si cerca infine di ricondurre le riflessioni al concetto bertonciniano di coreografia musicale quale luogo in cui tutte queste dimensioni concorrono nella definizione dell’esperienza dell’ascolto.
2017
978-88-9391-238-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1229567
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