Nel saggio viene pubblicato e commentato sia sotto il profilo linguistico (a cura di Silvia Isella) sia sotto il profilo storico-artistico un testo documentario, trascritto dal ms. 1595 (Fondo Archivio Sforzesco) della Bibliothèque Nationale di Parigi. Si tratta del resoconto inviato dal Duca di Parma, Gandolfo da Bologna, al duca Francesco Sforza il 3 febbraio 1460, di un interrogatorio di tale Giacomino da Lodi, accusato di aver coniato moneta falsa nel territorio parmense. L’interesse del documento risiede, per la storia dell’arte, nella presenza tra i complici di figure come Lazzaro Bembo e lo Sperandio. Per ciò che attiene alla lingua, di particolare rilievo il ricco lessico tecnico della testimonianza. Il testo è edito criticamente e corredato di una Nota linguistica e di un Glossario (a cura di Silvia Isella).
Arte e falsificazione. Lazzaro Bembo, lo Sperandio e una zecca clandestina
ISELLA, SILVIA CLELIA;
1999-01-01
Abstract
Nel saggio viene pubblicato e commentato sia sotto il profilo linguistico (a cura di Silvia Isella) sia sotto il profilo storico-artistico un testo documentario, trascritto dal ms. 1595 (Fondo Archivio Sforzesco) della Bibliothèque Nationale di Parigi. Si tratta del resoconto inviato dal Duca di Parma, Gandolfo da Bologna, al duca Francesco Sforza il 3 febbraio 1460, di un interrogatorio di tale Giacomino da Lodi, accusato di aver coniato moneta falsa nel territorio parmense. L’interesse del documento risiede, per la storia dell’arte, nella presenza tra i complici di figure come Lazzaro Bembo e lo Sperandio. Per ciò che attiene alla lingua, di particolare rilievo il ricco lessico tecnico della testimonianza. Il testo è edito criticamente e corredato di una Nota linguistica e di un Glossario (a cura di Silvia Isella).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.