Questo capitolo presenta la sintesi di uno studio a carattere multidisciplinare, condotto dai membri di numerose unità operative afferenti al progetto “GEOBASI” su campioni di suolo del sito “pilota” di Muravera, ai fini di cogliere le dinamiche interne del suolo e quelle a scala territoriale, e fornire un contributo all’individuazione di appropriati strumenti di indagine e di intervento. I risultati, di seguito riportati, sono scaturiti dalle varie analisi di laboratorio, condotte con un approccio metodologico integrato e multiscala su campioni appartenenti a ciascuno dei diversi orizzonti genetici di cui si compone ogni profilo pedologico ed, ove possibile, anche del substrato roccioso. In tal modo si è cercato di garantire, a partire dal campionamento, un rigore di metodi in grado di tenere in dovuto conto la specificità delle proprietà e dei meccanismi di cui il suolo è sede. La determinazione del contenuto totale degli elementi chimici, sia maggiori sia in tracce, tramite spettrometria di fluorescenza ai raggi X è stata curata dalla UO di Siena (Protano G., Nannoni F., Pizzetti E., Riccobono F., Rossi S.), con un contributo specifico dell’UO afferente all’ENEA per quanto riguarda l’arsenico. I risultati ottenuti mediante XRF sono stati interpretati in relazione alle principali proprietà dei diversi orizzonti pedologici ed alla natura della roccia madre. Sono stati inoltre confrontati con quelli derivanti dall’estrazione degli elementi pseudototali in acqua regia da parte dell’UO di Pavia (Sacchi E., Garzetti F., Fornelli Genot S., Vannucci R.), che discute la validità di applicabilità dei due diversi metodi, mettendo altresì in luce le difficoltà di applicazione della normativa vigente in materia di determinazione delle soglie di contaminazione di diverse matrici ambientali. I contributi successivi del presente capitolo analizzano attraverso molteplici sfaccettature ed approcci analitici il variegato tema della mobilità degli elementi nel sistema suolo. Si passa dall’analisi della frazione biodisponibile dei metalli tramite estrazione in EDTA al confronto con i tenori pseudototali (Sacchi E., Fornelli Genot S., Garzetti F., Vannucci R. dell’UO di Pavia) ed allo studio dei processi di mobilità, frazionamento e speciazione attraverso le estrazioni sequenziali (UO dell’ENEA: Angelone M., Armiento G., Caci E., Carucci V., Cremisini C., Crovato C.), attraverso procedure sempre applicate ancora al campione totale. Attraverso tecniche d’indagine micromorfologica e microanalitica in microscopia ottica ed elettronica e l’ausilio di analisi spettrometriche con l’utilizzo di sorgente laser si evidenziano alcuni meccanismi di ritenzione o mobilizzazione degli elementi con carattere “puntuale” all’interno di determinati profili e/o orizzonti pedologici (Scarciglia F., De Rosa R., Barca D., Apollaro C., Caruso A.M., Vecchio G. dell’UO di Cosenza e Marrone V.A., Vacca A. dell’unità di Genova). Vengono poi proposti un’analisi della distribuzione spaziale di alcuni isotopi radioattivi nonché l’applicazione di un metodo per stimare i tassi di erosione o accumulo sulla base dell’attività del 137Cs (UO di Roma Tre: Tuccimei P., Salzano R., Soligo M., Primavera P., Delitala M.C., Taddeucci A.) ed uno studio di dettaglio sul rapporto isotopico del ferro con la proposta di una metodologia innovativa (Castorina F., Masi U., Voltaggio M. dell’UO di Roma “La Sapienza”). Questo lavoro mette in luce le difficoltà di applicazione della normativa vigente, qualora si proceda alla misura ed alla discussione delle concentrazioni e distribuzioni degli elementi nei suoli dell’area rappresentata nel Foglio 549 Muravera della Carta Geologica d’Italia a scala 1:50.000. L’approccio multidisciplinare adottato mostra in modo chiaro i limiti dei metodi d’indagine sinora proposti dalla legislazione ambientale ed applicati dagli operatori del territorio: i limiti, cioè, sia di un campionamento del solo orizzonte di superficie, senza tener conto invece dei differenti orizzonti genetici (ovvero prodotti da specifici processi di pedogenesi) di cui consta un profilo di suolo, sia della sola analisi del contenuto totale degli elementi chimici, a scapito della valutazione dei contributi offerti dalle diverse sub-“matrici” costituenti ogni singolo orizzonte (scheletro minerale, matrice pedogenetica s.s., pellicole di argilla illuviale, sostanza organica, segregazioni di ossidi di ferro, ecc.).
Caratteri geochimici, isotopici e mineralogici dei suoli di Muravera.
SACCHI E.;FORNELLI GENOT S.;GARZETTI F.;SALZANO R.;VANNUCCI R.;
2008-01-01
Abstract
Questo capitolo presenta la sintesi di uno studio a carattere multidisciplinare, condotto dai membri di numerose unità operative afferenti al progetto “GEOBASI” su campioni di suolo del sito “pilota” di Muravera, ai fini di cogliere le dinamiche interne del suolo e quelle a scala territoriale, e fornire un contributo all’individuazione di appropriati strumenti di indagine e di intervento. I risultati, di seguito riportati, sono scaturiti dalle varie analisi di laboratorio, condotte con un approccio metodologico integrato e multiscala su campioni appartenenti a ciascuno dei diversi orizzonti genetici di cui si compone ogni profilo pedologico ed, ove possibile, anche del substrato roccioso. In tal modo si è cercato di garantire, a partire dal campionamento, un rigore di metodi in grado di tenere in dovuto conto la specificità delle proprietà e dei meccanismi di cui il suolo è sede. La determinazione del contenuto totale degli elementi chimici, sia maggiori sia in tracce, tramite spettrometria di fluorescenza ai raggi X è stata curata dalla UO di Siena (Protano G., Nannoni F., Pizzetti E., Riccobono F., Rossi S.), con un contributo specifico dell’UO afferente all’ENEA per quanto riguarda l’arsenico. I risultati ottenuti mediante XRF sono stati interpretati in relazione alle principali proprietà dei diversi orizzonti pedologici ed alla natura della roccia madre. Sono stati inoltre confrontati con quelli derivanti dall’estrazione degli elementi pseudototali in acqua regia da parte dell’UO di Pavia (Sacchi E., Garzetti F., Fornelli Genot S., Vannucci R.), che discute la validità di applicabilità dei due diversi metodi, mettendo altresì in luce le difficoltà di applicazione della normativa vigente in materia di determinazione delle soglie di contaminazione di diverse matrici ambientali. I contributi successivi del presente capitolo analizzano attraverso molteplici sfaccettature ed approcci analitici il variegato tema della mobilità degli elementi nel sistema suolo. Si passa dall’analisi della frazione biodisponibile dei metalli tramite estrazione in EDTA al confronto con i tenori pseudototali (Sacchi E., Fornelli Genot S., Garzetti F., Vannucci R. dell’UO di Pavia) ed allo studio dei processi di mobilità, frazionamento e speciazione attraverso le estrazioni sequenziali (UO dell’ENEA: Angelone M., Armiento G., Caci E., Carucci V., Cremisini C., Crovato C.), attraverso procedure sempre applicate ancora al campione totale. Attraverso tecniche d’indagine micromorfologica e microanalitica in microscopia ottica ed elettronica e l’ausilio di analisi spettrometriche con l’utilizzo di sorgente laser si evidenziano alcuni meccanismi di ritenzione o mobilizzazione degli elementi con carattere “puntuale” all’interno di determinati profili e/o orizzonti pedologici (Scarciglia F., De Rosa R., Barca D., Apollaro C., Caruso A.M., Vecchio G. dell’UO di Cosenza e Marrone V.A., Vacca A. dell’unità di Genova). Vengono poi proposti un’analisi della distribuzione spaziale di alcuni isotopi radioattivi nonché l’applicazione di un metodo per stimare i tassi di erosione o accumulo sulla base dell’attività del 137Cs (UO di Roma Tre: Tuccimei P., Salzano R., Soligo M., Primavera P., Delitala M.C., Taddeucci A.) ed uno studio di dettaglio sul rapporto isotopico del ferro con la proposta di una metodologia innovativa (Castorina F., Masi U., Voltaggio M. dell’UO di Roma “La Sapienza”). Questo lavoro mette in luce le difficoltà di applicazione della normativa vigente, qualora si proceda alla misura ed alla discussione delle concentrazioni e distribuzioni degli elementi nei suoli dell’area rappresentata nel Foglio 549 Muravera della Carta Geologica d’Italia a scala 1:50.000. L’approccio multidisciplinare adottato mostra in modo chiaro i limiti dei metodi d’indagine sinora proposti dalla legislazione ambientale ed applicati dagli operatori del territorio: i limiti, cioè, sia di un campionamento del solo orizzonte di superficie, senza tener conto invece dei differenti orizzonti genetici (ovvero prodotti da specifici processi di pedogenesi) di cui consta un profilo di suolo, sia della sola analisi del contenuto totale degli elementi chimici, a scapito della valutazione dei contributi offerti dalle diverse sub-“matrici” costituenti ogni singolo orizzonte (scheletro minerale, matrice pedogenetica s.s., pellicole di argilla illuviale, sostanza organica, segregazioni di ossidi di ferro, ecc.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.