Il contributo offre una nuova edizione della ballata «Donna, posso io sperare?», trasmessa unicamente nel Codice di Lucca, dov’è corredata dalla rubrica «S(e)r Niccholay prepositi». Contiene, inoltre, una prima catalogazione di tutti gli esemplari musicali afferibili al sottogenere della ballata dialogata del Trecento, che funga da quadro di riferimento per il caso di studio, e una nuova interpretazione della forma del brano. La ballata, precedentemente pubblicata all’interno del corpus di Nicolò del Preposto, è giudicata da vari studiosi attribuibile ad Antonio Zacara da Teramo, sulla base della lettura (incerta) della rubrica erasa e su considerazioni di tipo stilistico. I dati raccolti permettono di riaffermare con maggiore certezza l’attribuzione a Zacara, proporre una nuova edizione critica di testo e musica, con commento e parafrasi integrale, e porre in rilievo l’eccezionalità della soluzione formale adottata, che scardina la tradizionale forma di ballata per andare incontro alla drammatizzazione musicale del dialogo.
Nuove osservazioni su «Donna, posso io sperare?» e sulla ballata dialogata polifonica nel Trecento italiano
Antonio Calvia
2017-01-01
Abstract
Il contributo offre una nuova edizione della ballata «Donna, posso io sperare?», trasmessa unicamente nel Codice di Lucca, dov’è corredata dalla rubrica «S(e)r Niccholay prepositi». Contiene, inoltre, una prima catalogazione di tutti gli esemplari musicali afferibili al sottogenere della ballata dialogata del Trecento, che funga da quadro di riferimento per il caso di studio, e una nuova interpretazione della forma del brano. La ballata, precedentemente pubblicata all’interno del corpus di Nicolò del Preposto, è giudicata da vari studiosi attribuibile ad Antonio Zacara da Teramo, sulla base della lettura (incerta) della rubrica erasa e su considerazioni di tipo stilistico. I dati raccolti permettono di riaffermare con maggiore certezza l’attribuzione a Zacara, proporre una nuova edizione critica di testo e musica, con commento e parafrasi integrale, e porre in rilievo l’eccezionalità della soluzione formale adottata, che scardina la tradizionale forma di ballata per andare incontro alla drammatizzazione musicale del dialogo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.