La genesi della Sinfonia Eroica di Beethoven è stata oggetto di tantissimi studi fin dai tempi di Gustav Nottebohm. Questo contributo si propone in primo luogo di offrire una sintesi di tali ricerche, comprendente anche le più recenti acquisizioni consegnate per esempio dagli studi di Michael C. Tusa, Lewis Lockwood e Alan Gosman. Il suo secondo proposito è poi quello di aggiungere, quando possibile, spunti per ulteriori approfondimenti o addirittura nuove informazioni. Nuove acquisizioni, per esempio, sono presentate nei paragrafi due (Sktches and Folded Leaves) e quattro (The Orchestral Part – The Copyist’s Workshop). In essi si discute rispettivamente di una tecnica adottata da Beethoven nell’uso dei suoi quaderni di schizzi – quella di piegare le pagine del quaderno per produrre una miglior visione di insieme degli appunti relativi alle diverse sezioni della stessa opera – e dell’usanza dei suoi copisti di lavorare congiuntamente alla realizzazione di singole copie e parte. Queste nuove considerazioni aprono la strada a una serie di domande che non si limitano a migliorare la ricostruzione della genesi della singola opera in oggetto, ma riguardano il processo creativo di Beethoven più in generale. Nel primo caso, per esempio, è stato possibile approfondire quanto ad oggi discusso alla luce di nuove considerazioni, per arrivare alla conclusione che la tecnica adottata da Beethoven non serviva semplicemente a offrire una migliore visione d'insieme di schizzi già fissati, ma poteva addirittura essere di supporto nella stesura di nuovi appunti.
Genesis and Publication of the “Eroica”
Federica Rovelli
2020-01-01
Abstract
La genesi della Sinfonia Eroica di Beethoven è stata oggetto di tantissimi studi fin dai tempi di Gustav Nottebohm. Questo contributo si propone in primo luogo di offrire una sintesi di tali ricerche, comprendente anche le più recenti acquisizioni consegnate per esempio dagli studi di Michael C. Tusa, Lewis Lockwood e Alan Gosman. Il suo secondo proposito è poi quello di aggiungere, quando possibile, spunti per ulteriori approfondimenti o addirittura nuove informazioni. Nuove acquisizioni, per esempio, sono presentate nei paragrafi due (Sktches and Folded Leaves) e quattro (The Orchestral Part – The Copyist’s Workshop). In essi si discute rispettivamente di una tecnica adottata da Beethoven nell’uso dei suoi quaderni di schizzi – quella di piegare le pagine del quaderno per produrre una miglior visione di insieme degli appunti relativi alle diverse sezioni della stessa opera – e dell’usanza dei suoi copisti di lavorare congiuntamente alla realizzazione di singole copie e parte. Queste nuove considerazioni aprono la strada a una serie di domande che non si limitano a migliorare la ricostruzione della genesi della singola opera in oggetto, ma riguardano il processo creativo di Beethoven più in generale. Nel primo caso, per esempio, è stato possibile approfondire quanto ad oggi discusso alla luce di nuove considerazioni, per arrivare alla conclusione che la tecnica adottata da Beethoven non serviva semplicemente a offrire una migliore visione d'insieme di schizzi già fissati, ma poteva addirittura essere di supporto nella stesura di nuovi appunti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.