L’articolo analizza il ruolo svolto, nell’etica di Aristotele, dall’abitudine a rapportarsi correttamente a piacere e dolore ai fini del costituirsi della virtù morale. Sottolineando che è di fondamentale importanza essere abituati fin dall’infanzia a far coincidere il piacere con il compimento delle azioni corrette, Aristotele sostiene di riprendere una teoria già avanzata da Platone: si tratta del Platone delle “Leggi”, in cui l’abitudine a indirizzare appropriatamente i piaceri rappresenta l’obiettivo dell’educazione del cittadino. Nell’articolo le posizioni di Aristotele e di Platone sono poste a confronto, al fine di individuarne i punti di effettiva convergenza ma anche le differenze.
Virtù, piacere e dolore: Aristotele e le "Leggi" di Platone
Silvia Gastaldi
2019-01-01
Abstract
L’articolo analizza il ruolo svolto, nell’etica di Aristotele, dall’abitudine a rapportarsi correttamente a piacere e dolore ai fini del costituirsi della virtù morale. Sottolineando che è di fondamentale importanza essere abituati fin dall’infanzia a far coincidere il piacere con il compimento delle azioni corrette, Aristotele sostiene di riprendere una teoria già avanzata da Platone: si tratta del Platone delle “Leggi”, in cui l’abitudine a indirizzare appropriatamente i piaceri rappresenta l’obiettivo dell’educazione del cittadino. Nell’articolo le posizioni di Aristotele e di Platone sono poste a confronto, al fine di individuarne i punti di effettiva convergenza ma anche le differenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.