Lo studio prende in esame due sculture antiche conservate nel Museo di Antichità di Torino: una statua di Apollo del tipo Liceo, rimasta sinora inedita, e una testa virile (nei depositi del Museo), raffigurante probabilmente Apollo e molto ammirata negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, ma in seguito dimenticata. La statua di Apollo viene qui, in via di ipotesi, associata a quella scoperta verso il 1563 presso l’anfiteatro romano di Vercelli e trasportata a Torino da Emanuele Filiberto di Savoia. La statua è una replica dello stesso tipo dell’Apollo di Holkham Hall (ritenuto sinora un unicum tipologico): l’uso, in entrambi i casi, del marmo tasio, suggerisce l’attribuzione di entrambe le repliche alla cd. Scuola di Thasos, una officina di copisti della media età imperiale. La testa virile, ammiratissima da A. Furtwängler, associa caratteri fidiaci a elementi policletei e potrebbe essere una raffinata rielaborazione classicistica romana, piuttosto che l’unica replica esistente di un originale classico perduto. La ricomposizione della testa con un busto moderno, che la integrava fin dal Cinquecento, ha poi permesso di riconoscere il marmo in un busto disegnato da Jacopo Strada e probabilmente pertinente alla collezione di Cesare Gonzaga This paper discusses two Roman sculptures now at the Museo di Antichità in Turin. The first one, still unpublished, is a free version of the Apollo Lykeios type. Some technical details (especially, the use of the drill) and the preference for Thasian marble suggest an association with the so-called School of Thasos, a workshop of Roman copyists mostly active from the late Flavian to the Trajanic period. Another replica of the same type is the Apollo at Holkham Hall (Norfolk), also in Thasian marble, allegedly from Rome: the provenance of the Turin statue is still an open question, however some clues point to its origin from Vercelli. The second sculpture, a head probably representing Apollo, was much praised by A. Furtwängler at the end of the 19th Century, but has been almost neglected in more recent studies. It is a unique and very fine classicistic creation after Greek classical models. Its antiquarian history goes back to the Renaissance, when it was drawn by Jacopo Strada.
Apollo nelle collezioni sabaude: su due marmi antichi al Museo di Antichità di Torino
Anna Maria Riccomini
2019-01-01
Abstract
Lo studio prende in esame due sculture antiche conservate nel Museo di Antichità di Torino: una statua di Apollo del tipo Liceo, rimasta sinora inedita, e una testa virile (nei depositi del Museo), raffigurante probabilmente Apollo e molto ammirata negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, ma in seguito dimenticata. La statua di Apollo viene qui, in via di ipotesi, associata a quella scoperta verso il 1563 presso l’anfiteatro romano di Vercelli e trasportata a Torino da Emanuele Filiberto di Savoia. La statua è una replica dello stesso tipo dell’Apollo di Holkham Hall (ritenuto sinora un unicum tipologico): l’uso, in entrambi i casi, del marmo tasio, suggerisce l’attribuzione di entrambe le repliche alla cd. Scuola di Thasos, una officina di copisti della media età imperiale. La testa virile, ammiratissima da A. Furtwängler, associa caratteri fidiaci a elementi policletei e potrebbe essere una raffinata rielaborazione classicistica romana, piuttosto che l’unica replica esistente di un originale classico perduto. La ricomposizione della testa con un busto moderno, che la integrava fin dal Cinquecento, ha poi permesso di riconoscere il marmo in un busto disegnato da Jacopo Strada e probabilmente pertinente alla collezione di Cesare Gonzaga This paper discusses two Roman sculptures now at the Museo di Antichità in Turin. The first one, still unpublished, is a free version of the Apollo Lykeios type. Some technical details (especially, the use of the drill) and the preference for Thasian marble suggest an association with the so-called School of Thasos, a workshop of Roman copyists mostly active from the late Flavian to the Trajanic period. Another replica of the same type is the Apollo at Holkham Hall (Norfolk), also in Thasian marble, allegedly from Rome: the provenance of the Turin statue is still an open question, however some clues point to its origin from Vercelli. The second sculpture, a head probably representing Apollo, was much praised by A. Furtwängler at the end of the 19th Century, but has been almost neglected in more recent studies. It is a unique and very fine classicistic creation after Greek classical models. Its antiquarian history goes back to the Renaissance, when it was drawn by Jacopo Strada.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.