Scopo del saggio è illustrare un gruppo di brevia milanesi di età carolingia, la cui tipologia è pressoché assente in altre aree del Regno. Con queste scritture venivano descritte e registrate le modalità di presa della vestitura di beni acquisiti (dal monastero di Sant’Ambrogio anzitutto) per vendita o donazione, allo scopo di stabilirne e rendere pubblica la legittimità. Pratiche che prevedevano la presentazione e la lettura pubblica, in loco, dei documenti che accompagnavano il trasferimento del diritto di proprietà. Scritture da valutare con un occhio rivolto agli interventi normativi di quegli anni (tra Carlo III e Guido da Spoleto) e alla standardizzazione documentaria e processuale della ostensio chartae.
Pratiche documentarie a Milano in età carolingia
Michele Ansani
2019-01-01
Abstract
Scopo del saggio è illustrare un gruppo di brevia milanesi di età carolingia, la cui tipologia è pressoché assente in altre aree del Regno. Con queste scritture venivano descritte e registrate le modalità di presa della vestitura di beni acquisiti (dal monastero di Sant’Ambrogio anzitutto) per vendita o donazione, allo scopo di stabilirne e rendere pubblica la legittimità. Pratiche che prevedevano la presentazione e la lettura pubblica, in loco, dei documenti che accompagnavano il trasferimento del diritto di proprietà. Scritture da valutare con un occhio rivolto agli interventi normativi di quegli anni (tra Carlo III e Guido da Spoleto) e alla standardizzazione documentaria e processuale della ostensio chartae.File | Dimensione | Formato | |
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