La vicinanza e la parentela degli uomini più antichi con gli dèi comporta la loro autorità in quanto fonti di sapere tramandato e l'attendibilità delle loro credenze. L'argomento è sviluppato da Platone nel Timeo e ripreso da Cicerone nella sua traduzione/rielaborazione del dialogo platonico: una testimonianza preziosa della diffusione di questo motivo nella cultura tardorepubblicana, dimostrata anche da tracce presenti in Varrone.
Scheda prodotto non validato
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo
Titolo: | Una declinazione del concetto di "sublime": gli antichi uomini vicini agli dei | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2019 | |
Rivista: | ||
Abstract: | La vicinanza e la parentela degli uomini più antichi con gli dèi comporta la loro autorità in quanto fonti di sapere tramandato e l'attendibilità delle loro credenze. L'argomento è sviluppato da Platone nel Timeo e ripreso da Cicerone nella sua traduzione/rielaborazione del dialogo platonico: una testimonianza preziosa della diffusione di questo motivo nella cultura tardorepubblicana, dimostrata anche da tracce presenti in Varrone. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11571/1307646 | |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.