Le discipline medico-biologiche stanno al cuore della cultura perché cercano le spiegazioni scientifiche ai fenomeni della vita e alle singolarità delle sue proprietà rispetto al mondo inanimato. Aspetti che hanno intimorito e affascinato gli esseri umani diventando il motore delle interpretazioni prodotte dalle filosofie e dalle religioni lungo le varie epoche. Al cuore della biomedicina contemporanea – come collettivamente le due discipline sorelle possono essere indicate – stanno certamente le indagini sull’individualità dell’organismo, sulle sue proprietà  viste in contrapposizione e discontinuità con l’ambiente esterno; individualità comunque problematica, soprattutto dopo le scoperte degli ultimi anni che hanno frantumato l’unità del corpo vivente facendolo spesso apparire come semplice somma di parti più elementari. La messa a punto di metodologie capaci di scomporre la complessità degli esseri viventi nella somma di parti più semplici è sempre stata una via privilegiata dell’indagine biologica, da quando esiste la scienza moderna. Atteggiamento riduzionistico che ha avuto un enorme successo, specialmente negli ultimi duecento anni. La frantumazione dell’unità degli esseri viventi – e dell’uomo in particolare – è andata in parallelo con la frammentazione di una concezione del mondo unitaria ereditata dagli antichi e codificata nel medioevo. Le conseguenze per le discipline biomediche sono state entusiasmanti per le possibilità interpretative che sono scaturite da tale atteggiamento metodologico e per i progressi anche pratici che ne sono derivati, soprattutto nel campo medico e biotecnologico; ma anche inquietanti, perché hanno messo in crisi assetti mentali consolidati dai secoli – per non dire dai millenni – andando al cuore di ogni possibile discorso sulla natura umana. Nessuno che voglia considerare filosoficamente i problemi dell’uomo può ora prescindere da una conoscenza adeguata di quanto la biomedicina riduzionistica ha prodotto negli ultimi decenni

Un primo sguardo diacronico: l'individualità e le individualità

Mazzarello, P.
2019-01-01

Abstract

Le discipline medico-biologiche stanno al cuore della cultura perché cercano le spiegazioni scientifiche ai fenomeni della vita e alle singolarità delle sue proprietà rispetto al mondo inanimato. Aspetti che hanno intimorito e affascinato gli esseri umani diventando il motore delle interpretazioni prodotte dalle filosofie e dalle religioni lungo le varie epoche. Al cuore della biomedicina contemporanea – come collettivamente le due discipline sorelle possono essere indicate – stanno certamente le indagini sull’individualità dell’organismo, sulle sue proprietà  viste in contrapposizione e discontinuità con l’ambiente esterno; individualità comunque problematica, soprattutto dopo le scoperte degli ultimi anni che hanno frantumato l’unità del corpo vivente facendolo spesso apparire come semplice somma di parti più elementari. La messa a punto di metodologie capaci di scomporre la complessità degli esseri viventi nella somma di parti più semplici è sempre stata una via privilegiata dell’indagine biologica, da quando esiste la scienza moderna. Atteggiamento riduzionistico che ha avuto un enorme successo, specialmente negli ultimi duecento anni. La frantumazione dell’unità degli esseri viventi – e dell’uomo in particolare – è andata in parallelo con la frammentazione di una concezione del mondo unitaria ereditata dagli antichi e codificata nel medioevo. Le conseguenze per le discipline biomediche sono state entusiasmanti per le possibilità interpretative che sono scaturite da tale atteggiamento metodologico e per i progressi anche pratici che ne sono derivati, soprattutto nel campo medico e biotecnologico; ma anche inquietanti, perché hanno messo in crisi assetti mentali consolidati dai secoli – per non dire dai millenni – andando al cuore di ogni possibile discorso sulla natura umana. Nessuno che voglia considerare filosoficamente i problemi dell’uomo può ora prescindere da una conoscenza adeguata di quanto la biomedicina riduzionistica ha prodotto negli ultimi decenni
2019
978-88-3379-093-0
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1322057
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact