La vicenda di Cesare Forni, che con il fascismo pavese delle origini finisce con l’identificarsi, consente di colmare una lacuna durata per molto tempo nel panorama delle ricerche locali e regionali sulla problematica del fascismo delle origini. Scavando nella vicenda biografica e familiare, a partire dagli ultimi decenni dell’800, ne vengono fuori elementi fondamentali per ricostruire, insieme alla storia personale del protagonista, il ruolo e la figura dell’affittuario capitalista e indicazioni metodologiche generali e di indirizzo non prive di utilità. Anche attraverso lo studio di un segmento limitato come il nostro, laddove si vanno approfondendo le caratteristiche ‘borghesi’ delle élites agrarie padane, verificandone valenze e, magari, le carenze, non si può evitare di imbattersi nel nodo storiografico di fondo rappresentato dal fascismo. Se, dunque, esso è il metro su cui misurare forza e debolezza, arretratezza e modernità della borghesia italiana, e di quella rurale in particolare, è stato utile guardare con attenzione ai quesiti e alle raffinate metodologie di indagine applicati allo studio delle élites urbane e rurali dell’Italia liberale. Storie familiari, biografie esemplari, storie di gruppi, storie di determinati profili sociali paiono, dunque, come nel nostro caso, consentircelo.

Borghesia agraria e fascismo. Il paradigma lomellino tra squadrismo e dissidentismo.

LOMBARDI, PIETRO ANGELO
2007-01-01

Abstract

La vicenda di Cesare Forni, che con il fascismo pavese delle origini finisce con l’identificarsi, consente di colmare una lacuna durata per molto tempo nel panorama delle ricerche locali e regionali sulla problematica del fascismo delle origini. Scavando nella vicenda biografica e familiare, a partire dagli ultimi decenni dell’800, ne vengono fuori elementi fondamentali per ricostruire, insieme alla storia personale del protagonista, il ruolo e la figura dell’affittuario capitalista e indicazioni metodologiche generali e di indirizzo non prive di utilità. Anche attraverso lo studio di un segmento limitato come il nostro, laddove si vanno approfondendo le caratteristiche ‘borghesi’ delle élites agrarie padane, verificandone valenze e, magari, le carenze, non si può evitare di imbattersi nel nodo storiografico di fondo rappresentato dal fascismo. Se, dunque, esso è il metro su cui misurare forza e debolezza, arretratezza e modernità della borghesia italiana, e di quella rurale in particolare, è stato utile guardare con attenzione ai quesiti e alle raffinate metodologie di indagine applicati allo studio delle élites urbane e rurali dell’Italia liberale. Storie familiari, biografie esemplari, storie di gruppi, storie di determinati profili sociali paiono, dunque, come nel nostro caso, consentircelo.
2007
9788849128390
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