La giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di libertà di espressione, pur accordando a tale prerogativa fondamentale la tutela più ampia in funzione dei valori della democrazia, rivela la crescente consapevolezza della necessarietà in una società di democratica di combattere i discorsi d'odio (o "hate speech") al fine di garantire a favore di tutti gli individui il pieno godimento dei diritti umani, senza alcuna discriminazione, e al contempo al fine di salvaguardare i valori fondanti del sistema istituito dalla CEDU. In tale orizzonte, il contriibuto esplora i diversi itinerari decisori lungo i quali si estrinseca il controllo della Corte: mentre il divieto di abuso di diritto sancito dall'articolo 17 CEDU continua a svolgere un ruolo significativo, ma esclusivamente in via eccezionale, nella generalità dei casi il controllo della Corte si compie secondo il percorso decisorio ordinario, basato sul triplice ordinario test previsto dall'articolo 10, par. 2, CEDU, al fine di esaminare - in base alle caratteristiche della fattispecie concreta - se sia stato raggiunto un congruo bilanciamento tra i diritti e gli interessi coivolti e se le sanzioni imposte siano proporzionate rispetto agli obiettivi legittimi della tutela dei diritti altrui nonché della difesa dell'ordine e della prevenzione dei reati.
Alcune considerazioni sull’abuso della libertà di espressione nella giurisprudenza di Strasburgo
Federica Falconi
2020-01-01
Abstract
La giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di libertà di espressione, pur accordando a tale prerogativa fondamentale la tutela più ampia in funzione dei valori della democrazia, rivela la crescente consapevolezza della necessarietà in una società di democratica di combattere i discorsi d'odio (o "hate speech") al fine di garantire a favore di tutti gli individui il pieno godimento dei diritti umani, senza alcuna discriminazione, e al contempo al fine di salvaguardare i valori fondanti del sistema istituito dalla CEDU. In tale orizzonte, il contriibuto esplora i diversi itinerari decisori lungo i quali si estrinseca il controllo della Corte: mentre il divieto di abuso di diritto sancito dall'articolo 17 CEDU continua a svolgere un ruolo significativo, ma esclusivamente in via eccezionale, nella generalità dei casi il controllo della Corte si compie secondo il percorso decisorio ordinario, basato sul triplice ordinario test previsto dall'articolo 10, par. 2, CEDU, al fine di esaminare - in base alle caratteristiche della fattispecie concreta - se sia stato raggiunto un congruo bilanciamento tra i diritti e gli interessi coivolti e se le sanzioni imposte siano proporzionate rispetto agli obiettivi legittimi della tutela dei diritti altrui nonché della difesa dell'ordine e della prevenzione dei reati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.