Il gruppo di studio dei decapodi d’acqua dolce istituito all’interno dell’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci ha il principale obiettivo di studiare e migliorare la conoscenza di tutti gli aspetti della biologia di gamberi, gamberetti e granchi d’acqua dolce nativi e alieni, che attualmente vivono negli ambienti lentici e lotici italiani, promuovendo allo stesso tempo la costituzione di una rete di esperti che garantisca un’adeguata diffusione di corrette informazioni utili e fruibili non solo per le attività gestionali dalle autorità competenti locali e nazionali, ma anche dai non addetti al settore. Il gruppo si occupa di tassonomia, sistematica, zoogeografia, ecologia, etologia, fisiologia, anatomia, genetica, conservazione (delle native) e gestione (delle aliene) dei decapodi dulciacquicoli presenti in Italia. Il principale obiettivo di questo contributo è di fornire un aggiornamento dello stato attuale dei decapodi d’acqua dolce sul territorio nazionale che possa rappresentare un untile strumento di monitoraggio per queste specie e per gli habitat dove vivono. L’esigenza di approfondire la conoscenza di questo ordine in ogni suo aspetto nasce dalla consapevolezza che molte specie rappresentano un patrimonio ecologico (in quanto specie chiave di habitat bentonici), faunistico (alcuni taxa sono interessanti casi di endemismo peninsulare), biogeografico (l’intero ordine presenta singolari modelli di dispersione, migrazione e vicarianza) ed evolutivo (sono presenti stimolanti casi-studio di fenomeni di radiazione adattativa legati ad una particolare valenza ecologica). I decapodi dulciacquicoli presentano un particolare doppio aspetto legato alla conservazione degli ambienti acquatici: se da un lato alcune specie possono essere considerate come valenti indicatori biologici, dall’altro possiamo annoverare molte specie aliene invasive, la cui gestione è obbligatoria secondo le recenti normative europee e nazionali e richiede un’attenta analisi ecologica, economica e culturale, per valutare gli effetti di queste specie su ambiente, attività economiche e salute umana.

La ricerca di base e applicata sui decapodi dulcicoli in Italia

FEA GIANLUCA;GHIA DANIELA;
2019-01-01

Abstract

Il gruppo di studio dei decapodi d’acqua dolce istituito all’interno dell’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci ha il principale obiettivo di studiare e migliorare la conoscenza di tutti gli aspetti della biologia di gamberi, gamberetti e granchi d’acqua dolce nativi e alieni, che attualmente vivono negli ambienti lentici e lotici italiani, promuovendo allo stesso tempo la costituzione di una rete di esperti che garantisca un’adeguata diffusione di corrette informazioni utili e fruibili non solo per le attività gestionali dalle autorità competenti locali e nazionali, ma anche dai non addetti al settore. Il gruppo si occupa di tassonomia, sistematica, zoogeografia, ecologia, etologia, fisiologia, anatomia, genetica, conservazione (delle native) e gestione (delle aliene) dei decapodi dulciacquicoli presenti in Italia. Il principale obiettivo di questo contributo è di fornire un aggiornamento dello stato attuale dei decapodi d’acqua dolce sul territorio nazionale che possa rappresentare un untile strumento di monitoraggio per queste specie e per gli habitat dove vivono. L’esigenza di approfondire la conoscenza di questo ordine in ogni suo aspetto nasce dalla consapevolezza che molte specie rappresentano un patrimonio ecologico (in quanto specie chiave di habitat bentonici), faunistico (alcuni taxa sono interessanti casi di endemismo peninsulare), biogeografico (l’intero ordine presenta singolari modelli di dispersione, migrazione e vicarianza) ed evolutivo (sono presenti stimolanti casi-studio di fenomeni di radiazione adattativa legati ad una particolare valenza ecologica). I decapodi dulciacquicoli presentano un particolare doppio aspetto legato alla conservazione degli ambienti acquatici: se da un lato alcune specie possono essere considerate come valenti indicatori biologici, dall’altro possiamo annoverare molte specie aliene invasive, la cui gestione è obbligatoria secondo le recenti normative europee e nazionali e richiede un’attenta analisi ecologica, economica e culturale, per valutare gli effetti di queste specie su ambiente, attività economiche e salute umana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1342922
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