In questo lavoro sono presentati i risultati di uno studio idrogeologico condotto anche con l’ausilio delle tecniche proprie dell’idrochimica e della geochimica isotopica. Gli scopi del lavoro sono stati, infatti, anche quelli di acquisire conoscenze specifiche sull’origine e sulla qualità delle acque sotterranee dell’area di pianura dell’Oltrepò Pavese. Lo studio idrogeologico del sottosuolo è stato condotto attraverso l’elaborazione delle stratigrafie di circa 500 pozzi idrici e sondaggi geognostici, che hanno permesso di ricostruire le geometrie dei corpi idrici nel sottosuolo, l’andamento e lo spessore della copertura limoso-argillosa, che caratterizza la maggior parte del territorio investigato. Grazie a tre campagne di misure piezometriche è stato possibile determinare il campo di moto della falda in vari momenti dell’anno idrologico ed individuare laddove la stessa si presenta in condizioni idrodinamiche di tipo freatico o confinato. Lo studio idrochimico ha permesso di mettere in evidenza come le acque sotterranee dell’Oltrepò Pavese denotano un’idrofacies chimica di tipo bicarbonato-calcica, localmente con un’impronta magnesiaca. In alcuni settori del territorio investigato, sono state riscontrate anche tipologie di mineralizzazioni molto differenti sia come grado sia come idrofacies chimica. Le principali anomalie chimiche, si rinvengono lungo una zona contraddistinta da un’importante disturbo tettonico sepolto responsabile del forte abbassamento verso nord dei depositi d’origine marinaL’origine di tali acque, di tipo clorurato-sodico, è da ricondurre alla risalita lungo tale discontinuità delle salamoie profonde della Pianura Padana nell’acquifero alluvionale superficiale. Gli isotopi stabili della molecola dell’acqua hanno permesso di individuare le principali aree di ricarica che corrispondono, prevalentemente, ai conoidi dei maggiori torrenti della zona. Ulteriori informazioni emerse dallo studio isotopico (Carbonio-14) hanno permesso di individuare, per alcuni acquiferi profondi presenti nel settore nord-occidentale dell’Oltrepò Pavese, in prossimità del corso del F. Po, aree di ricarica corrispondenti con la lontana fascia pedemontana alpina. Per quanto riguarda infine le informazioni derivate dallo studio dei nitrati disciolti nelle acque sotterranee, le analisi isotopiche hanno permesso di determinare l’origine di tale composto, che è prevalentemente legata all’uso eccessivo di fertilizzanti sintetici e talvolta ad un apporto dal reticolo fognario e/o derivante da concimi organici. Nonostante ciò, l’acquifero dell’Oltrepò Pavese mostra in molte zone una naturale capacità di abbattimento della concentrazione in nitrati (denitrificazione) determinata verosimilmente da un ambiente riducente.
Studio idrogeologico, idrochimico ed isotopico delle acque sotterranee del settore di pianura dell’Oltrepo Pavese (Pianura Lombarda Meridionale)
PILLA, GIORGIO;SACCHI, ELISA;CIANCETTI, GIANFRANCO
2007-01-01
Abstract
In questo lavoro sono presentati i risultati di uno studio idrogeologico condotto anche con l’ausilio delle tecniche proprie dell’idrochimica e della geochimica isotopica. Gli scopi del lavoro sono stati, infatti, anche quelli di acquisire conoscenze specifiche sull’origine e sulla qualità delle acque sotterranee dell’area di pianura dell’Oltrepò Pavese. Lo studio idrogeologico del sottosuolo è stato condotto attraverso l’elaborazione delle stratigrafie di circa 500 pozzi idrici e sondaggi geognostici, che hanno permesso di ricostruire le geometrie dei corpi idrici nel sottosuolo, l’andamento e lo spessore della copertura limoso-argillosa, che caratterizza la maggior parte del territorio investigato. Grazie a tre campagne di misure piezometriche è stato possibile determinare il campo di moto della falda in vari momenti dell’anno idrologico ed individuare laddove la stessa si presenta in condizioni idrodinamiche di tipo freatico o confinato. Lo studio idrochimico ha permesso di mettere in evidenza come le acque sotterranee dell’Oltrepò Pavese denotano un’idrofacies chimica di tipo bicarbonato-calcica, localmente con un’impronta magnesiaca. In alcuni settori del territorio investigato, sono state riscontrate anche tipologie di mineralizzazioni molto differenti sia come grado sia come idrofacies chimica. Le principali anomalie chimiche, si rinvengono lungo una zona contraddistinta da un’importante disturbo tettonico sepolto responsabile del forte abbassamento verso nord dei depositi d’origine marinaL’origine di tali acque, di tipo clorurato-sodico, è da ricondurre alla risalita lungo tale discontinuità delle salamoie profonde della Pianura Padana nell’acquifero alluvionale superficiale. Gli isotopi stabili della molecola dell’acqua hanno permesso di individuare le principali aree di ricarica che corrispondono, prevalentemente, ai conoidi dei maggiori torrenti della zona. Ulteriori informazioni emerse dallo studio isotopico (Carbonio-14) hanno permesso di individuare, per alcuni acquiferi profondi presenti nel settore nord-occidentale dell’Oltrepò Pavese, in prossimità del corso del F. Po, aree di ricarica corrispondenti con la lontana fascia pedemontana alpina. Per quanto riguarda infine le informazioni derivate dallo studio dei nitrati disciolti nelle acque sotterranee, le analisi isotopiche hanno permesso di determinare l’origine di tale composto, che è prevalentemente legata all’uso eccessivo di fertilizzanti sintetici e talvolta ad un apporto dal reticolo fognario e/o derivante da concimi organici. Nonostante ciò, l’acquifero dell’Oltrepò Pavese mostra in molte zone una naturale capacità di abbattimento della concentrazione in nitrati (denitrificazione) determinata verosimilmente da un ambiente riducente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.