In questo saggio proverò a mappare le funzioni della produzione sonora in quanto area di intervento sulla voce in alcuni esempi tratti dal repertorio della canzone italiana attuale, riconoscendo la qualità della voce tecnologizzata in quanto «inesauribilmente ibrida e anfibia». Se riprendiamo – ancora da Lombardi Vallauri – l’idea di una empatia fonatoria alla base dei meccanismi comunicativi della canzone, il discorso si concentra proprio sulla dimensione relazionale tra fruitore e registrazione già indicata da Frith, ovvero «il fatto che l’ascoltatore empatizza non tanto col prodotto sonoro, con la forma risultante finale dell’azione vocale, quanto con l’azione stessa, con l’azione propriamente corporea che genera il suono». Ancora con Vallauri, possiamo convenire che «la voce è un sistema di espressione e comunicazione mediante il quale innumerevoli aspetti dell’identità di una persona si rendono manifesti: si può intendere la voce come la ‘sonorificazione’ dell’identità di una persona. La voce è prodotta dal corpo, ma più propriamente è prodotta dall’unità, globalità, complessità corporeo-psichica che costituisce la persona». La conseguenza, per nulla paradossale, è la considerazione che «mediante la canzone si crea la persona»; proprio la voce processata e cristallizzata in quello specifico artefatto fonografico dà origine alla persona di fronte alla quale il disco pone il proprio ascoltatore.

L’oralità simulata: produzione sonora e dimensione empatica della voce nella canzone registrata

Alessandro Bratus
2020-01-01

Abstract

In questo saggio proverò a mappare le funzioni della produzione sonora in quanto area di intervento sulla voce in alcuni esempi tratti dal repertorio della canzone italiana attuale, riconoscendo la qualità della voce tecnologizzata in quanto «inesauribilmente ibrida e anfibia». Se riprendiamo – ancora da Lombardi Vallauri – l’idea di una empatia fonatoria alla base dei meccanismi comunicativi della canzone, il discorso si concentra proprio sulla dimensione relazionale tra fruitore e registrazione già indicata da Frith, ovvero «il fatto che l’ascoltatore empatizza non tanto col prodotto sonoro, con la forma risultante finale dell’azione vocale, quanto con l’azione stessa, con l’azione propriamente corporea che genera il suono». Ancora con Vallauri, possiamo convenire che «la voce è un sistema di espressione e comunicazione mediante il quale innumerevoli aspetti dell’identità di una persona si rendono manifesti: si può intendere la voce come la ‘sonorificazione’ dell’identità di una persona. La voce è prodotta dal corpo, ma più propriamente è prodotta dall’unità, globalità, complessità corporeo-psichica che costituisce la persona». La conseguenza, per nulla paradossale, è la considerazione che «mediante la canzone si crea la persona»; proprio la voce processata e cristallizzata in quello specifico artefatto fonografico dà origine alla persona di fronte alla quale il disco pone il proprio ascoltatore.
2020
979-12-80136-18-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1363856
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