Al centro del libro sono tre vicende, differentemente importanti e differentemente note, che si svolgono nella Milano del secondo Ottocento: il parziale abbattimento della chiesa di san Giovanni in Conca, l'Esposizione nazionale del 1881 e alcuni tentativi di riforma dell'Ospedale Maggiore. Dalla ricostruzione di queste 'politiche pubbliche' emergono i legami, le sinergie, gli intrecci e i conflitti tra gli enti e tra le istituzioni, pubbliche e private, locali e nazionali, che presiedevano al governo della capitale lombarda. Attraverso un rigoroso scavo documentario il volume spiega efficacemente come tutti questi attori siano stati via via portatori di risorse, di impulsi o di veti che hanno inciso profondamente nelle scelte per lo sviluppo di una città avviata a diventare metropoli. Soprattutto questo studio spiega come nessuna di quelle scelte sia imputabile esclusivamente a una qualche istituzione 'demiurgica', ma rappresenti invece un atto corale, intimamente complesso, rispondente a una logica plurale. Come osserva Fabio Rugge nella presentazione, questo approccio 'pluralista' si riverbera anche nell'ambivalenza del titolo, con un "come si governava" che è nel contempo impersonale - a indicare l'assenza di un soggetto, titolare esclusivo o prevalente dell'attività di governo - e riflessivo - a chiarire che, semmai, era la città stessa, in quanto insieme di soggetti politici, che si dava e si faceva governo. Un esempio che illumina la storia di ieri, ma è capace di suggerire richiami e confronti con la realtà contemporanea.
Come si governava Milano. Politiche pubbliche nel secondo Ottocento
COLOMBO, ELISABETTA
2005-01-01
Abstract
Al centro del libro sono tre vicende, differentemente importanti e differentemente note, che si svolgono nella Milano del secondo Ottocento: il parziale abbattimento della chiesa di san Giovanni in Conca, l'Esposizione nazionale del 1881 e alcuni tentativi di riforma dell'Ospedale Maggiore. Dalla ricostruzione di queste 'politiche pubbliche' emergono i legami, le sinergie, gli intrecci e i conflitti tra gli enti e tra le istituzioni, pubbliche e private, locali e nazionali, che presiedevano al governo della capitale lombarda. Attraverso un rigoroso scavo documentario il volume spiega efficacemente come tutti questi attori siano stati via via portatori di risorse, di impulsi o di veti che hanno inciso profondamente nelle scelte per lo sviluppo di una città avviata a diventare metropoli. Soprattutto questo studio spiega come nessuna di quelle scelte sia imputabile esclusivamente a una qualche istituzione 'demiurgica', ma rappresenti invece un atto corale, intimamente complesso, rispondente a una logica plurale. Come osserva Fabio Rugge nella presentazione, questo approccio 'pluralista' si riverbera anche nell'ambivalenza del titolo, con un "come si governava" che è nel contempo impersonale - a indicare l'assenza di un soggetto, titolare esclusivo o prevalente dell'attività di governo - e riflessivo - a chiarire che, semmai, era la città stessa, in quanto insieme di soggetti politici, che si dava e si faceva governo. Un esempio che illumina la storia di ieri, ma è capace di suggerire richiami e confronti con la realtà contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.