Il saggio tratta dei pesanti oneri connessi con la logistica delle truppe asburgiche nello Stato di Milano, un tema fondamentale per un territorio cruciale nell'ambito della strategia imperiale degli Asburgo di Spagna. Innanzitutto, si dimostra l'importanza fiscale e politica di questi oneri militari, sia ricorrendo a un'analisi di tipo quantitativo, sia ricostruendo la loro percezione da parte dei sudditi lombardi, che effettivamente li consideravano come "la più sentita gravezza, che si provi in questo stato". Quindi si analizza la politica fiscale condotta dal governo asburgico dinanzi ai corpi contribuenti lombardi, in primis le città e i contadi. L'approccio fiscale degli Asburgo si sforzava di conciliare esigenze politiche, strategiche e finanziarie assai diverse, nel tentativo di coniugare una maggiore efficienza con una certa perequazione, attribuendo grande rilievo al consolidamento e, se possibile, all'ulteriore ampliamento del consenso fra le diverse categorie dei sudditi contribuenti. In quest'ottica va considerata, pur tra molte incertezze e contraddizioni, una certa attenzione degli Asburgo nei confronti delle richieste avanzate dai corpi più sfavoriti, affinché il carico logistico venisse almeno in parte riequilibrato a loro favore. Infine, si propone una prima valutazione (relativamente positiva) di questa politica fiscale, sia in termini di riequilibrio strettamente quantitativo, sia sul piano della costruzione del consenso politico e sociale.
"La maggiore, et più sentita gravezza, che si provi in questo stato". Oneri militari, politica fiscale e corpi contribuenti nella Lombardia spagnola (1550-1620)
RIZZO, MARIO VALENTINO
2008-01-01
Abstract
Il saggio tratta dei pesanti oneri connessi con la logistica delle truppe asburgiche nello Stato di Milano, un tema fondamentale per un territorio cruciale nell'ambito della strategia imperiale degli Asburgo di Spagna. Innanzitutto, si dimostra l'importanza fiscale e politica di questi oneri militari, sia ricorrendo a un'analisi di tipo quantitativo, sia ricostruendo la loro percezione da parte dei sudditi lombardi, che effettivamente li consideravano come "la più sentita gravezza, che si provi in questo stato". Quindi si analizza la politica fiscale condotta dal governo asburgico dinanzi ai corpi contribuenti lombardi, in primis le città e i contadi. L'approccio fiscale degli Asburgo si sforzava di conciliare esigenze politiche, strategiche e finanziarie assai diverse, nel tentativo di coniugare una maggiore efficienza con una certa perequazione, attribuendo grande rilievo al consolidamento e, se possibile, all'ulteriore ampliamento del consenso fra le diverse categorie dei sudditi contribuenti. In quest'ottica va considerata, pur tra molte incertezze e contraddizioni, una certa attenzione degli Asburgo nei confronti delle richieste avanzate dai corpi più sfavoriti, affinché il carico logistico venisse almeno in parte riequilibrato a loro favore. Infine, si propone una prima valutazione (relativamente positiva) di questa politica fiscale, sia in termini di riequilibrio strettamente quantitativo, sia sul piano della costruzione del consenso politico e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.