Introduzione. L’importanza degli studi sul comportamento degli utenti mostra una tendenza costante in aumento. Esso è al centro delle ricerche sia nell’ambito della biblioteconomia che, in particolare, della catalogazione. In quest’ultimo ambito, la pubblicazione del Rapporto FRBR (1998), con le sue quattro funzioni utente ha contribuito notevolmente a focalizzare l’attenzione verso l’utente. L’importanza delle funzioni utente è stata sottolineata e ampliata (con l’aggiunta della funzione navigare) nei principi internazionali di catalogazione (ICP, 2016) dell’IFLA. Gli studi sugli utenti si sviluppano secondo quattro direttrici: studi dell’utenza, comportamento informativo, processi informativi ed esperienze informative (Gonzales-Teruel 2018). La ricerca ha analizzato le interazioni degli utenti con gli OPAC nella Biblioteca Civica Vincenzo Joppi di Udine, allo scopo di stabilirne l’efficienza e l’efficacia, sia dal punto di vista degli utenti che dell’OPAC. Metodo: La ricerca si basa su dati originali raccolti su un campione casuale semplice di 36 lettori, sia mediante l’uso di un questionario somministrato prima e dopo l’interazione che tramite la registrazione dell’intero processo di ricerca con un programma di cattura dello schermo. I dati sono stati raccolti nella Sezione Moderna della Biblioteca civica “Vincenzo Joppi” di Udine tra agosto e ottobre 2017. I dati raccolti, relativi a 81 ricerche e 131 interrogazioni, sono stati analizzati con metodo quantitativo e qualitativo. Risultati e discussione: I dati sul rapporto tra frequenza d’uso del catalogo e livello del lettore, mostrano che maggiore è l’uso, maggiore è il livello di confidenza che il lettore percepisce; al contrario, la confidenza non sembra dipendere dal titolo di studio posseduto. Il 49% degli intervistati si rivolge al catalogo per ottenere informazioni legate a interessi personali; le altre fonti (indicazioni dei professori, consigli di amici, internet ecc.) passano in secondo piano. Il dato utilizzato per quasi la metà delle interazioni è il titolo; la percentuale di approcci per soggetto, cognome dell’autore o nome e cognome dell’autore si aggira invece a poco più del 10% ciascuno. Questi dati sono in linea con quello relativo al tipo di ricerca: nel 60% dei casi, infatti, le interrogazioni sono finalizzate a individuare oggetti già noti e solo nel 40% sono interrogazioni di tipo esplorativo. La modalità di interazione preferita è la ricerca semplice (“Google-like”; 36%) seguita dalla ricerca avanzata (30%) e dalla ricerca di base (12%) e il restante 22% è suddiviso nelle altre modalità di interazione. Tuttavia, la percentuale di successo più alta è garantita dalla ricerca avanzata (67%), seguita dalla ricerca di base (56%) e dalla ricerca semplice (53%) (figura 11). Emerge la differenza registrata – in termini di percezione del successo – tra i dati ottenuti dai moduli e quelli rilevati durante l’interazione con l’OPAC: il lettore percepisce un reale successo o insuccesso soltanto in relazione al risultato finale del processo di ricerca e dà per scontato che per arrivare a un risultato, siano necessari uno o più tentativi (interrogazioni). Si nota una differenza quantitativa importante tra le interrogazioni di tipo noto, con il 60% di esiti positivi e quelle di tipo esplorativo, con soltanto il 43% di successi. I dati confermano che la ricerca esplorativa è quella che necessita maggiormente dell’offerta di un buon servizio di reference ai lettori. Infine, le interrogazioni con insuccesso (47%) (figura 12) mostrano che la causa degli insuccessi è rappresentata nel 56% dei casi dal lettore mentre nel restante 24% dai servizi della biblioteca. Il processo è quindi passibile di notevoli miglioramenti, sia con attività di information literacy, sia migliorando le attività di back-office.
«Andrò a cercare tra gli scaffali»: indagine conoscitiva sull’interazione lettore-catalogo nella Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine
Bianchini, Carlo
2020-01-01
Abstract
Introduzione. L’importanza degli studi sul comportamento degli utenti mostra una tendenza costante in aumento. Esso è al centro delle ricerche sia nell’ambito della biblioteconomia che, in particolare, della catalogazione. In quest’ultimo ambito, la pubblicazione del Rapporto FRBR (1998), con le sue quattro funzioni utente ha contribuito notevolmente a focalizzare l’attenzione verso l’utente. L’importanza delle funzioni utente è stata sottolineata e ampliata (con l’aggiunta della funzione navigare) nei principi internazionali di catalogazione (ICP, 2016) dell’IFLA. Gli studi sugli utenti si sviluppano secondo quattro direttrici: studi dell’utenza, comportamento informativo, processi informativi ed esperienze informative (Gonzales-Teruel 2018). La ricerca ha analizzato le interazioni degli utenti con gli OPAC nella Biblioteca Civica Vincenzo Joppi di Udine, allo scopo di stabilirne l’efficienza e l’efficacia, sia dal punto di vista degli utenti che dell’OPAC. Metodo: La ricerca si basa su dati originali raccolti su un campione casuale semplice di 36 lettori, sia mediante l’uso di un questionario somministrato prima e dopo l’interazione che tramite la registrazione dell’intero processo di ricerca con un programma di cattura dello schermo. I dati sono stati raccolti nella Sezione Moderna della Biblioteca civica “Vincenzo Joppi” di Udine tra agosto e ottobre 2017. I dati raccolti, relativi a 81 ricerche e 131 interrogazioni, sono stati analizzati con metodo quantitativo e qualitativo. Risultati e discussione: I dati sul rapporto tra frequenza d’uso del catalogo e livello del lettore, mostrano che maggiore è l’uso, maggiore è il livello di confidenza che il lettore percepisce; al contrario, la confidenza non sembra dipendere dal titolo di studio posseduto. Il 49% degli intervistati si rivolge al catalogo per ottenere informazioni legate a interessi personali; le altre fonti (indicazioni dei professori, consigli di amici, internet ecc.) passano in secondo piano. Il dato utilizzato per quasi la metà delle interazioni è il titolo; la percentuale di approcci per soggetto, cognome dell’autore o nome e cognome dell’autore si aggira invece a poco più del 10% ciascuno. Questi dati sono in linea con quello relativo al tipo di ricerca: nel 60% dei casi, infatti, le interrogazioni sono finalizzate a individuare oggetti già noti e solo nel 40% sono interrogazioni di tipo esplorativo. La modalità di interazione preferita è la ricerca semplice (“Google-like”; 36%) seguita dalla ricerca avanzata (30%) e dalla ricerca di base (12%) e il restante 22% è suddiviso nelle altre modalità di interazione. Tuttavia, la percentuale di successo più alta è garantita dalla ricerca avanzata (67%), seguita dalla ricerca di base (56%) e dalla ricerca semplice (53%) (figura 11). Emerge la differenza registrata – in termini di percezione del successo – tra i dati ottenuti dai moduli e quelli rilevati durante l’interazione con l’OPAC: il lettore percepisce un reale successo o insuccesso soltanto in relazione al risultato finale del processo di ricerca e dà per scontato che per arrivare a un risultato, siano necessari uno o più tentativi (interrogazioni). Si nota una differenza quantitativa importante tra le interrogazioni di tipo noto, con il 60% di esiti positivi e quelle di tipo esplorativo, con soltanto il 43% di successi. I dati confermano che la ricerca esplorativa è quella che necessita maggiormente dell’offerta di un buon servizio di reference ai lettori. Infine, le interrogazioni con insuccesso (47%) (figura 12) mostrano che la causa degli insuccessi è rappresentata nel 56% dei casi dal lettore mentre nel restante 24% dai servizi della biblioteca. Il processo è quindi passibile di notevoli miglioramenti, sia con attività di information literacy, sia migliorando le attività di back-office.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.