Per mettere “l’istoria a soquadro” (Scipione Maffei) è sufficiente un banale errore di trascrizione da parte di un editore (specialista o meno), ma anche l’assenza di attenzione per alcuni dettagli di cui le fonti (trasformate dalla pratica storiografica in oggetti testuali) abbondano, e che per pigrizia sono frequentemente trascurati dagli storici. Si offre qui una casistica minima ma significativa (monasteri la cui fondazione è retrodatata di secoli; vescovi inventati; nomi di future regine sostituiti) di errori e disattenzioni che (come accade per le falsificazioni) rischiano di occultare il contesto nel quale un discorso di storia deve necessariamente essere costruito, distorcendone le prospettive.
Carta canta e mette "l'Istoria a soquadro"
Michele Ansani
2020-01-01
Abstract
Per mettere “l’istoria a soquadro” (Scipione Maffei) è sufficiente un banale errore di trascrizione da parte di un editore (specialista o meno), ma anche l’assenza di attenzione per alcuni dettagli di cui le fonti (trasformate dalla pratica storiografica in oggetti testuali) abbondano, e che per pigrizia sono frequentemente trascurati dagli storici. Si offre qui una casistica minima ma significativa (monasteri la cui fondazione è retrodatata di secoli; vescovi inventati; nomi di future regine sostituiti) di errori e disattenzioni che (come accade per le falsificazioni) rischiano di occultare il contesto nel quale un discorso di storia deve necessariamente essere costruito, distorcendone le prospettive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.