La rappresentazione dei cantanti (lirici e leggeri) e dei musicisti sui rotocalchi generalisti degli anni Sessanta prosegue la strategia tradizionale di costruzione e celebrazione divistica: il protagonista riempie da solo la scena, mentre il racconto ne traccia le coordinate biografiche dalle origini fino alla massima popolarità. Le immagini enfatizzano l’eccezionalità del divo attraverso inquadrature emblematiche e ne attestano il successo ricorrendo a formule veridittive che generalmente associano il cantante (o il musicista) allo strumento, re-inscenando l’evento performativo. Più raramente cantanti e musicisti sono colti nel ruolo di protagonisti del pettegolezzo collettivo: in tal caso i rotocalchi usano le immagini per indagarne la vita privata e per supportare una tesi prefissata esplicitata dal contenuto verbale. L’intervento indaga il cambiamento apportato dalle rock star che – a partire dalla metà degli anni Sessanta – giungono in Italia, rinnovando i gusti musicali del Paese. Se i periodici giovanili, da poco nati, avevano già abituato i lettori a familiarizzare sia con i cantanti e i gruppi internazionali, sia con apparati comunicativi più innovativi, liberi e “contaminati”, quelli a larga tiratura, benché generalmente impreparati a recepirne l’impatto, hanno nei fotografi i protagonisti di un cambiamento radicale dello sguardo. La rock star diventa inscindibilmente legata al suo pubblico e l’evento live costituisce il rito per eccellenza della consacrazione divistica. Attraverso il confronto tra varie testate («Epoca», «L’Europeo», «Tempo», «Panorama») vengono in esame le strategie di autenticazione delle maggiori rock star internazionali (dai Beatles ai Rolling Stones a Bob Dylan) e la loro incidenza sul panorama musicale italiano. Al tempo stesso si osserva il processo di trasformazione dei fan, da pubblico giovanile – caratterizzato dalla condivisione di un “gusto” – a gruppo sociale legato a nuovi valori e stili di vita.

L’immagine della musica tra gli anni sessanta e settanta: le rockband internazionali e il pubblico dei giovani

MOSCONI, ELENA
2020-01-01

Abstract

La rappresentazione dei cantanti (lirici e leggeri) e dei musicisti sui rotocalchi generalisti degli anni Sessanta prosegue la strategia tradizionale di costruzione e celebrazione divistica: il protagonista riempie da solo la scena, mentre il racconto ne traccia le coordinate biografiche dalle origini fino alla massima popolarità. Le immagini enfatizzano l’eccezionalità del divo attraverso inquadrature emblematiche e ne attestano il successo ricorrendo a formule veridittive che generalmente associano il cantante (o il musicista) allo strumento, re-inscenando l’evento performativo. Più raramente cantanti e musicisti sono colti nel ruolo di protagonisti del pettegolezzo collettivo: in tal caso i rotocalchi usano le immagini per indagarne la vita privata e per supportare una tesi prefissata esplicitata dal contenuto verbale. L’intervento indaga il cambiamento apportato dalle rock star che – a partire dalla metà degli anni Sessanta – giungono in Italia, rinnovando i gusti musicali del Paese. Se i periodici giovanili, da poco nati, avevano già abituato i lettori a familiarizzare sia con i cantanti e i gruppi internazionali, sia con apparati comunicativi più innovativi, liberi e “contaminati”, quelli a larga tiratura, benché generalmente impreparati a recepirne l’impatto, hanno nei fotografi i protagonisti di un cambiamento radicale dello sguardo. La rock star diventa inscindibilmente legata al suo pubblico e l’evento live costituisce il rito per eccellenza della consacrazione divistica. Attraverso il confronto tra varie testate («Epoca», «L’Europeo», «Tempo», «Panorama») vengono in esame le strategie di autenticazione delle maggiori rock star internazionali (dai Beatles ai Rolling Stones a Bob Dylan) e la loro incidenza sul panorama musicale italiano. Al tempo stesso si osserva il processo di trasformazione dei fan, da pubblico giovanile – caratterizzato dalla condivisione di un “gusto” – a gruppo sociale legato a nuovi valori e stili di vita.
2020
9788836641925
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1372076
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