L'articolo individua come campo d'indagine gli epigrammi di Marziale superiori ai ventidue versi, soglia oltre la quale il poeta s'impegna sistematicamente a fornire un'immediata apologia dei suoi testi. L'epigramma lungo di Marziale viene identificato come una prassi latina del genere epigrammatico, che, mentre non trova un adeguato corrispettivo sul versante greco, più legato al canone della brevita' e al formalismo espressivo, si raccorda invece più strettamente alla poesia cosiddetta minore latina e in particolare a quella oraziana, accomunata a quella di Marziale dal gusto per la varietà, contenutistica e formale, e per la sostanziale ispirazione realistica. La presenza di epigrammi lunghi all'interno dei libelli di Marziale, il quale, a livello programmatico esalta invece la brevitas, non va valutata come un'incoerenza bensì come un'opportunità offerta al lettore, che, a seconda delle sue preferenze e dei momenti, potrà leggere o meno testi di particolare lunghezza. Brevità e lunghezza sono concetti relativi in Marziale, dato che dipendono in ultima istanza dalle scelte del lettore; pertanto la dinamica formale del suo corpus appare ispirata a una calcolata instabilità mediante la quale il poeta riesce ad attirare l'interesse di fasce diverse di pubblico; se ne può concludere che per Marziale l'istanza comunicativa prevale senz'altro su una visione formalistica e tradizionalista del genere epigrammatico.

Epigrammata longa e breves libelli. Dinamiche formali dell'epigramma marzialiano

CANOBBIO, ALBERTO
2008-01-01

Abstract

L'articolo individua come campo d'indagine gli epigrammi di Marziale superiori ai ventidue versi, soglia oltre la quale il poeta s'impegna sistematicamente a fornire un'immediata apologia dei suoi testi. L'epigramma lungo di Marziale viene identificato come una prassi latina del genere epigrammatico, che, mentre non trova un adeguato corrispettivo sul versante greco, più legato al canone della brevita' e al formalismo espressivo, si raccorda invece più strettamente alla poesia cosiddetta minore latina e in particolare a quella oraziana, accomunata a quella di Marziale dal gusto per la varietà, contenutistica e formale, e per la sostanziale ispirazione realistica. La presenza di epigrammi lunghi all'interno dei libelli di Marziale, il quale, a livello programmatico esalta invece la brevitas, non va valutata come un'incoerenza bensì come un'opportunità offerta al lettore, che, a seconda delle sue preferenze e dei momenti, potrà leggere o meno testi di particolare lunghezza. Brevità e lunghezza sono concetti relativi in Marziale, dato che dipendono in ultima istanza dalle scelte del lettore; pertanto la dinamica formale del suo corpus appare ispirata a una calcolata instabilità mediante la quale il poeta riesce ad attirare l'interesse di fasce diverse di pubblico; se ne può concludere che per Marziale l'istanza comunicativa prevale senz'altro su una visione formalistica e tradizionalista del genere epigrammatico.
2008
9788883170454
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