L’ obiettivo della ricerca è l’analisi dei caratteri antropometrici della popolazione maschile residente nelle province di Milano, Lodi e Pavia alla data della visita di leva e nata nel 1980 e, per quanto riguarda la provincia di Pavia, nata nel 1951. I dati necessari per condurla sono stati rilevati dai fascicoli conservati presso il Distretto militare di Milano. I coscritti della leva 1980 di cui si sono rilevati i caratteri sono 19.595. I caratteri rilevati sono i seguenti: il cognome e il nome, la data di nascita, il comune di nascita, il comune di residenza, la professione (attività esercitata oppure condizione non professionale), l’ istruzione (sia il titolo di studio conseguito sia l’ ultima classe frequentata), la statura, il peso, la circonferenza toracica. La rilevazione del cognome risponde alla esigenza di localizzare i “fondatori” maschili della popolazione e, quindi, di seguire il corso delle migrazioni degli individui e di risalire al loro antico luogo di origine: gruppi di individui il cui cognome testimonia l’antica provenienza da uno stesso luogo possono essere considerati anche geneticamente omogenei. L’85 per cento dei coscritti è risultato risiedere nella provincia di Milano, il 10 per cento in quella di Pavia e i rimanenti in quella di Lodi. La presenza di giovani la cui famiglia paterna è originaria dell’Italia meridionale e insulare è decisamente più alta tra i residenti in provincia di Milano, dove si avvicina al 39 per cento.Dall’analisi della distribuzione secondo l’ultima classe frequentata, è emerso che lo 0,05 per cento dei soggetti è privo della licenza elementare, lo 0,1 per cento ha completato solo le scuole primarie e oltre la metà dei ragazzi solo la terza media inferiore; il 22 per cento ha frequentato almeno la quarta classe di un istituto tecnico e circa il 14 per cento ha frequentato almeno la quarta classe di un liceo. Coloro che hanno dichiarato di non avere una professione in quanto studenti sono poco meno dei tre quarti del totale dei coscritti. I disoccupati sono il 4 per cento e coloro che sono in cerca di prima occupazione sono il 3 per cento. Gli occupati sono quindi un quinto del totale e sono prevalentemente operai generici. Considerando i caratteri antropometrici si è rilevato che la statura dei giovani residenti nelle tre province è inferiore a quella media lombarda (175,21 cm.) e che quella dei pavesi è la più bassa. La statura media di coloro che, nati in Lombardia, appartengono ad una famiglia che, sulla base dell’analisi per cognomi, si è ritenuta originaria delle diverse aree geografiche del Paese concorda con quella dei residenti nelle corrispondenti aree: la concordanza consente di confermare il peso della componente genetica sulla variabilità del fenomeno.L’altra variabile antropometrica analizzata è il peso corporeo, in particolare per quanto attiene al sovrappeso e all’obesità in quanto fattore di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche.I tre quarti dei visitati residenti nelle tre province lombarde presentavano un peso normale, quasi il 4 per cento era da considerare obeso e l’ 8 per cento era sottopeso. Dalla distribuzione del BMI dei coscritti nati in Lombardia secondo la loro area di origine è emerso che i più magri sono i sardi e i lombardi mentre la maggiore percentuale di obesi si rintraccia tra gli originari del Meridione e della Sicilia. Per stimare gli effetti congiunti di alcuni fattori socio-demografici sull’incidenza di sovrappeso e obesità si fatto ricorso ad un modello di regressione logistica: sono risultati associati positivamente al fenomeno il risiedere in provincia di Pavia, il risiedere nei comuni semirurali, l’essere disoccupato o in cerca di occupazione.

Caratteri antropometrici della popolazione maschile lombarda alla soglia dell’età adulta: la generazione del 1980

GE, CARLA;
2008-01-01

Abstract

L’ obiettivo della ricerca è l’analisi dei caratteri antropometrici della popolazione maschile residente nelle province di Milano, Lodi e Pavia alla data della visita di leva e nata nel 1980 e, per quanto riguarda la provincia di Pavia, nata nel 1951. I dati necessari per condurla sono stati rilevati dai fascicoli conservati presso il Distretto militare di Milano. I coscritti della leva 1980 di cui si sono rilevati i caratteri sono 19.595. I caratteri rilevati sono i seguenti: il cognome e il nome, la data di nascita, il comune di nascita, il comune di residenza, la professione (attività esercitata oppure condizione non professionale), l’ istruzione (sia il titolo di studio conseguito sia l’ ultima classe frequentata), la statura, il peso, la circonferenza toracica. La rilevazione del cognome risponde alla esigenza di localizzare i “fondatori” maschili della popolazione e, quindi, di seguire il corso delle migrazioni degli individui e di risalire al loro antico luogo di origine: gruppi di individui il cui cognome testimonia l’antica provenienza da uno stesso luogo possono essere considerati anche geneticamente omogenei. L’85 per cento dei coscritti è risultato risiedere nella provincia di Milano, il 10 per cento in quella di Pavia e i rimanenti in quella di Lodi. La presenza di giovani la cui famiglia paterna è originaria dell’Italia meridionale e insulare è decisamente più alta tra i residenti in provincia di Milano, dove si avvicina al 39 per cento.Dall’analisi della distribuzione secondo l’ultima classe frequentata, è emerso che lo 0,05 per cento dei soggetti è privo della licenza elementare, lo 0,1 per cento ha completato solo le scuole primarie e oltre la metà dei ragazzi solo la terza media inferiore; il 22 per cento ha frequentato almeno la quarta classe di un istituto tecnico e circa il 14 per cento ha frequentato almeno la quarta classe di un liceo. Coloro che hanno dichiarato di non avere una professione in quanto studenti sono poco meno dei tre quarti del totale dei coscritti. I disoccupati sono il 4 per cento e coloro che sono in cerca di prima occupazione sono il 3 per cento. Gli occupati sono quindi un quinto del totale e sono prevalentemente operai generici. Considerando i caratteri antropometrici si è rilevato che la statura dei giovani residenti nelle tre province è inferiore a quella media lombarda (175,21 cm.) e che quella dei pavesi è la più bassa. La statura media di coloro che, nati in Lombardia, appartengono ad una famiglia che, sulla base dell’analisi per cognomi, si è ritenuta originaria delle diverse aree geografiche del Paese concorda con quella dei residenti nelle corrispondenti aree: la concordanza consente di confermare il peso della componente genetica sulla variabilità del fenomeno.L’altra variabile antropometrica analizzata è il peso corporeo, in particolare per quanto attiene al sovrappeso e all’obesità in quanto fattore di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche.I tre quarti dei visitati residenti nelle tre province lombarde presentavano un peso normale, quasi il 4 per cento era da considerare obeso e l’ 8 per cento era sottopeso. Dalla distribuzione del BMI dei coscritti nati in Lombardia secondo la loro area di origine è emerso che i più magri sono i sardi e i lombardi mentre la maggiore percentuale di obesi si rintraccia tra gli originari del Meridione e della Sicilia. Per stimare gli effetti congiunti di alcuni fattori socio-demografici sull’incidenza di sovrappeso e obesità si fatto ricorso ad un modello di regressione logistica: sono risultati associati positivamente al fenomeno il risiedere in provincia di Pavia, il risiedere nei comuni semirurali, l’essere disoccupato o in cerca di occupazione.
2008
9788884204448
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/139069
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