Discute come la dimensione del musicale, in contesti vitali che non si sono ancora compiutamente distaccati da una cornice d'ispirazione filosofica romantica, possa essere porta d’ingresso al mistero celebrato e via d’accesso rituale alla dimensione spirituale proposta dalla Chiesa cattolica nelle sue celebrazioni. La riflessione è articolata lungo tre assi/principi: (1) la liturgia ha una sua ‘estetica’: tutto ciò che in essa s’innesta, di conseguenza, ha da misurarsi sul metro intrinseco di questa, e non di altre ed eccentriche estetiche; (2) la musica ha un’altissima densità simbolica: densità che non investe tuttavia l’ambito del semantico, bensì l’ambito del relazionale; (3) la sintassi musicale procede per sintagmi ‘discorsivi’ (pur se non necessariamente ‘linguistici’) che le conferiscono una dimensione performativa assolutamente contigua alla dimensione sacramentale tipica della liturgia cristiana.
Una via ‘musicale’ al mistero celebrato?
SABAINO, DANIELE
2008-01-01
Abstract
Discute come la dimensione del musicale, in contesti vitali che non si sono ancora compiutamente distaccati da una cornice d'ispirazione filosofica romantica, possa essere porta d’ingresso al mistero celebrato e via d’accesso rituale alla dimensione spirituale proposta dalla Chiesa cattolica nelle sue celebrazioni. La riflessione è articolata lungo tre assi/principi: (1) la liturgia ha una sua ‘estetica’: tutto ciò che in essa s’innesta, di conseguenza, ha da misurarsi sul metro intrinseco di questa, e non di altre ed eccentriche estetiche; (2) la musica ha un’altissima densità simbolica: densità che non investe tuttavia l’ambito del semantico, bensì l’ambito del relazionale; (3) la sintassi musicale procede per sintagmi ‘discorsivi’ (pur se non necessariamente ‘linguistici’) che le conferiscono una dimensione performativa assolutamente contigua alla dimensione sacramentale tipica della liturgia cristiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.