L'articolo traccia una mappa delle indagini su lingua e diritto, con una ricognizione dei principali risultati, disegnata in base ai loro molteplici rapporti. Lingua e diritto presentano infatti parallelismi, cioè somiglianze di natura funzionale e strutturale, e interferenze, ossia talora entrano in contatto. Sotto il profilo dell’interferenza – cui è dedicata la prima parte del saggio - il rapporto fra lingua e diritto si manifesta in particolare nella variazione che la lingua subisce quando verte su un determinato argomento, appunto il diritto: è il fenomeno ora studiato dalla sociolinguistica, che indaga la lingua giuridica come varietà speciale della lingua comune. Attraverso una rassegna delle nozioni fondamentali, di carattere lessicale, morfologico, sintattico e testuale, il saggio tenta di meglio integrare i risultati della linguistica di varietà con i contenuti giuridici, a partire dalla necessaria distinzione fra la “lingua del diritto” (o “delle norme”) e la “lingua dei giuristi”. Dal punto di vista dei parallelismi (in particolare, tenendo conto della loro comune funzione di strumenti di comunicazione, anzi di commercio), la relazione fra lingua e diritto viene esplorata – nella seconda parte del saggio - nella prospettiva della pragmatica linguistica. Da questo punto di vista, si propone di paragonare la conclusione di un contratto a una conversazione, e di confrontare quindi le regole del contratto (di compravendita, secondo il diritto romano) alle massime conversazionali teorizzate da Paul Grice.
Lingua e diritto. Prospettive di ricerca fra sociolinguistica e pragmatica
MANTOVANI, DARIO GIUSEPPE
2008-01-01
Abstract
L'articolo traccia una mappa delle indagini su lingua e diritto, con una ricognizione dei principali risultati, disegnata in base ai loro molteplici rapporti. Lingua e diritto presentano infatti parallelismi, cioè somiglianze di natura funzionale e strutturale, e interferenze, ossia talora entrano in contatto. Sotto il profilo dell’interferenza – cui è dedicata la prima parte del saggio - il rapporto fra lingua e diritto si manifesta in particolare nella variazione che la lingua subisce quando verte su un determinato argomento, appunto il diritto: è il fenomeno ora studiato dalla sociolinguistica, che indaga la lingua giuridica come varietà speciale della lingua comune. Attraverso una rassegna delle nozioni fondamentali, di carattere lessicale, morfologico, sintattico e testuale, il saggio tenta di meglio integrare i risultati della linguistica di varietà con i contenuti giuridici, a partire dalla necessaria distinzione fra la “lingua del diritto” (o “delle norme”) e la “lingua dei giuristi”. Dal punto di vista dei parallelismi (in particolare, tenendo conto della loro comune funzione di strumenti di comunicazione, anzi di commercio), la relazione fra lingua e diritto viene esplorata – nella seconda parte del saggio - nella prospettiva della pragmatica linguistica. Da questo punto di vista, si propone di paragonare la conclusione di un contratto a una conversazione, e di confrontare quindi le regole del contratto (di compravendita, secondo il diritto romano) alle massime conversazionali teorizzate da Paul Grice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.