Il termine plusdotazione (o giftedness) identifica quei soggetti che hanno un livello di abilità generale molto al di sopra della media, oppure individui dotati di un talento eccezionale in un campo specifico, come la musica, la matematica o altro. Storicamente, all’interno della psicologia, lo studio sull’intelligenza e dei suoi correlati hanno dato luogo ad accesi dibattiti tra innatisti e coloro invece che considerano l’intelligenza il risultato di una molteplicità di fattori contestuali, in cui l’ambiente ha un ruolo rilevante. Una posizione che media tra questi due estremi afferma che lo sviluppo umano sia invece il prodotto dell’interazione tra le capacità innate ed il contesto ambientale, che possono quindi favorire, rallentare se non addirittura impedirne la piena espressione Ed è proprio quest’ultima posizione quella maggiormente condivisa dagli studiosi di Psicologia che si occupano oggi di gifted, ma anche di creatività o di situazioni più complesse in cui l’eccezionalità non è così evidente. Questa scelta ha forti implicazioni educative perché attribuisce al contesto un ruolo fondamentale nel contribuire a tracciare le traiettorie dello sviluppo individuale, fungendo così da catalizzatore per uno sviluppo armonico ed equilibrato. In questo modo diventa possibile elicitare specifiche opportunità capaci di sostenere al meglio le predisposizioni individuali. In Europa, così come nel resto del mondo, è condivisa non solo una solida tradizione di ricerca, ma anche la presenza di una molteplicità di Associazioni che si occupano di dare assistenza ai genitori, agli insegnanti nonché ai ragazzi stessi, offrendo consulenza psicologica, didattica, organizzando incontri per i genitori, corsi di formazione per gli insegnanti, campi estivi e giochi per i ragazzi, etc. In Italia, purtroppo, la situazione è molto diversa: non esistono programmi specifici a livello nazionale ed ogni iniziativa in tal senso è quasi sempre lasciata alla buona volontà del singolo, pur essendo evidente che, anche nel nostro paese esista un interesse (genitori ed insegnanti) a trovare soluzioni alternative capaci di soddisfare le necessità dei singoli. Ad esempio risulta essere importante per sostenere lo sviluppo del potenziale presentare ai bambini nel contesto classe esercitazioni, laboratori, riflessioni guidate, esperienze capaci di coinvolgere tutti i sistemi simbolici, cioè permettere di fatto ad ogni alunno di usufruire del mezzo più adatto per sviluppare tutte le proprie caratteristiche intellettuali, non solo quelle convergenti, ma anche quelle divergenti. Una didattica che sostenga tutti questi aspetti può essere definita come inclusiva poiché si rifà allo sfondo teorico proprio della prospettiva meta cognitiva. I bambini gifted, ma anche i normodotati e i bambini con disturbi specifici di apprendimento, possono in maniera diversa beneficiare di specifici training che sviluppino la capacità strategica e l’utilizzo della meta cognizione nell’affrontare nel miglior modo possibile le loro sfide evolutive.

Piccoli ma geniali. I bambini di talento: riconoscerli, comprenderli e valorizzarli

MIAZZA, DANIELA;ZANETTI, MARIA ASSUNTA
2008-01-01

Abstract

Il termine plusdotazione (o giftedness) identifica quei soggetti che hanno un livello di abilità generale molto al di sopra della media, oppure individui dotati di un talento eccezionale in un campo specifico, come la musica, la matematica o altro. Storicamente, all’interno della psicologia, lo studio sull’intelligenza e dei suoi correlati hanno dato luogo ad accesi dibattiti tra innatisti e coloro invece che considerano l’intelligenza il risultato di una molteplicità di fattori contestuali, in cui l’ambiente ha un ruolo rilevante. Una posizione che media tra questi due estremi afferma che lo sviluppo umano sia invece il prodotto dell’interazione tra le capacità innate ed il contesto ambientale, che possono quindi favorire, rallentare se non addirittura impedirne la piena espressione Ed è proprio quest’ultima posizione quella maggiormente condivisa dagli studiosi di Psicologia che si occupano oggi di gifted, ma anche di creatività o di situazioni più complesse in cui l’eccezionalità non è così evidente. Questa scelta ha forti implicazioni educative perché attribuisce al contesto un ruolo fondamentale nel contribuire a tracciare le traiettorie dello sviluppo individuale, fungendo così da catalizzatore per uno sviluppo armonico ed equilibrato. In questo modo diventa possibile elicitare specifiche opportunità capaci di sostenere al meglio le predisposizioni individuali. In Europa, così come nel resto del mondo, è condivisa non solo una solida tradizione di ricerca, ma anche la presenza di una molteplicità di Associazioni che si occupano di dare assistenza ai genitori, agli insegnanti nonché ai ragazzi stessi, offrendo consulenza psicologica, didattica, organizzando incontri per i genitori, corsi di formazione per gli insegnanti, campi estivi e giochi per i ragazzi, etc. In Italia, purtroppo, la situazione è molto diversa: non esistono programmi specifici a livello nazionale ed ogni iniziativa in tal senso è quasi sempre lasciata alla buona volontà del singolo, pur essendo evidente che, anche nel nostro paese esista un interesse (genitori ed insegnanti) a trovare soluzioni alternative capaci di soddisfare le necessità dei singoli. Ad esempio risulta essere importante per sostenere lo sviluppo del potenziale presentare ai bambini nel contesto classe esercitazioni, laboratori, riflessioni guidate, esperienze capaci di coinvolgere tutti i sistemi simbolici, cioè permettere di fatto ad ogni alunno di usufruire del mezzo più adatto per sviluppare tutte le proprie caratteristiche intellettuali, non solo quelle convergenti, ma anche quelle divergenti. Una didattica che sostenga tutti questi aspetti può essere definita come inclusiva poiché si rifà allo sfondo teorico proprio della prospettiva meta cognitiva. I bambini gifted, ma anche i normodotati e i bambini con disturbi specifici di apprendimento, possono in maniera diversa beneficiare di specifici training che sviluppino la capacità strategica e l’utilizzo della meta cognizione nell’affrontare nel miglior modo possibile le loro sfide evolutive.
2008
9788846722508
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/140733
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