E’ individuata l’antinomia della pala dipinta dal Savoldo nel 1524-1525 per l’altare maggiore della chiesa dei Domeicani in Pesaro: ciaramella e liuto sono un insieme musicale impossibile. Altra anomalia: nessuno dei due strumenti suona. Si ipotizza un possibile significato in relazione ai Domenicani in Pesaro (divenuta nel 1523 di fatto capitale del ducato d’Urbino), al probabile ruolo di Leonora Gonzaga (il cui musico prediletto Marcantonio Cavazzoni è tra i testimoni del contratto), alla esigenza cattolica di riforma della Chiesa e alla protesta di Lutero. Alcune sequenze proprie dei Domenicani aiutano la lettura dell’immagine; affidandosi a Maria, stella del mare dove si lavora alacremente a riformare la nave della Chiesa, il desiderio di un’unità capace di silenzio permette la conciliazione degli opposti.
Contemplata aliis tradere: ciaramella e liuto, un organico mariano? Savoldo contemplativo
MAURI, LAURA
2008-01-01
Abstract
E’ individuata l’antinomia della pala dipinta dal Savoldo nel 1524-1525 per l’altare maggiore della chiesa dei Domeicani in Pesaro: ciaramella e liuto sono un insieme musicale impossibile. Altra anomalia: nessuno dei due strumenti suona. Si ipotizza un possibile significato in relazione ai Domenicani in Pesaro (divenuta nel 1523 di fatto capitale del ducato d’Urbino), al probabile ruolo di Leonora Gonzaga (il cui musico prediletto Marcantonio Cavazzoni è tra i testimoni del contratto), alla esigenza cattolica di riforma della Chiesa e alla protesta di Lutero. Alcune sequenze proprie dei Domenicani aiutano la lettura dell’immagine; affidandosi a Maria, stella del mare dove si lavora alacremente a riformare la nave della Chiesa, il desiderio di un’unità capace di silenzio permette la conciliazione degli opposti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.