Ippolito Camaterò di Negri appartiene a quella cerchia di musicisti itineranti della seconda metà del Cinquecento, che dapprima cercano di affermarsi come compositori di madrigali, e in un seconto tempo diventano maestri di cappella in cattedrali o basiliche o chiese di altro tipo, cosa che influenza inevitabilmente la loro attività compositiva. Romano di origine, Camaterò, nel corso delle sue peregrinazioni, giunse a Cremona intorno al 1572 dove divenne maestro di cappella in cattedrale durante l’episcopato di Niccolò Sfondrati. Vi rimase per poco tempo, probabilmente un anno o poco più, ma i Magnificat a otto e dodici voci, data alle stampe nel 1575, furono dedicati al vescovo Sfondrati e, almeno in parte, sono legati al suo soggiorno cremonese; costituiscono inoltre la prima raccolta organica di Magnificat policorali immessa sul mercato editoriale. Il contributo inquadra i Magnificat nell’ambito della musica sacra posttridentina e della questione della intelligibilità delle parole, del contesto cremonese, dell’impiego degli strumenti; inoltre analizza brevemente alcune caratteristiche compositive, nelle quali è evidente un pensiero bi- e policorale già particolarmente maturo pur sempre in una concezione unitaria della scrittura (un'idea globale dell'organico ma una alternanze per cori, non per raggruppamenti di voci).
Da Roma a Cremona: "Li Magnificat a otto, a nove, & a dodici voci" di Ippolito Camaterò
tibaldi
2021-01-01
Abstract
Ippolito Camaterò di Negri appartiene a quella cerchia di musicisti itineranti della seconda metà del Cinquecento, che dapprima cercano di affermarsi come compositori di madrigali, e in un seconto tempo diventano maestri di cappella in cattedrali o basiliche o chiese di altro tipo, cosa che influenza inevitabilmente la loro attività compositiva. Romano di origine, Camaterò, nel corso delle sue peregrinazioni, giunse a Cremona intorno al 1572 dove divenne maestro di cappella in cattedrale durante l’episcopato di Niccolò Sfondrati. Vi rimase per poco tempo, probabilmente un anno o poco più, ma i Magnificat a otto e dodici voci, data alle stampe nel 1575, furono dedicati al vescovo Sfondrati e, almeno in parte, sono legati al suo soggiorno cremonese; costituiscono inoltre la prima raccolta organica di Magnificat policorali immessa sul mercato editoriale. Il contributo inquadra i Magnificat nell’ambito della musica sacra posttridentina e della questione della intelligibilità delle parole, del contesto cremonese, dell’impiego degli strumenti; inoltre analizza brevemente alcune caratteristiche compositive, nelle quali è evidente un pensiero bi- e policorale già particolarmente maturo pur sempre in una concezione unitaria della scrittura (un'idea globale dell'organico ma una alternanze per cori, non per raggruppamenti di voci).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.