La fortuna popolare di Dante comincia già nel Trecento e arriva, più di recente, fino all’universo culturale che chiamiamo genericamente pop. Al punto che Dante è ormai diventato quello che si è soliti chiamare un’icona: un’icona nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. C’è il Dante simbolo dell’identità culturale italiana, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Un Dante non pedante, insomma: ancora presente con forza nella nostra vita di tutti i giorni.
Dante non pedante
Giuseppe Antonelli
2021-01-01
Abstract
La fortuna popolare di Dante comincia già nel Trecento e arriva, più di recente, fino all’universo culturale che chiamiamo genericamente pop. Al punto che Dante è ormai diventato quello che si è soliti chiamare un’icona: un’icona nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. C’è il Dante simbolo dell’identità culturale italiana, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C’è l’immagine di Dante usata già da tempo come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. C’è il Dante personaggio che ritorna nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. Un Dante non pedante, insomma: ancora presente con forza nella nostra vita di tutti i giorni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.