Il saggio pone in evidenza il concetto di anti-scultura nell'opera di Fontana nella continuità di una ricerca che si snoda tra la produzione sperimentale degli anni Trenta e il Dopoguerra. Una continuità sempre sottolineata dall'artista, in particolare rispetto alla produzione astratta del 1935, recuperata e promossa proprio negli anni di maggiore impulso delle sue tesi legate al Movimento Spaziale. La comprensione, a posteriori, dei precedenti assunti antiscultorei tuttavia non significa per l'artista una rinuncia totale alla materia: anzi, l'enfasi materica, come è evidente nel ciclo delle cosiddette "Nature"(1959-60), diviene l'emblema del "nulla" al pari dell'azzeramento raggiunto contemporaneamente nel ciclo più famoso dei "Tagli".
"Lottava nello spazio contro le sue mani"
Campiglio Paolo
2022-01-01
Abstract
Il saggio pone in evidenza il concetto di anti-scultura nell'opera di Fontana nella continuità di una ricerca che si snoda tra la produzione sperimentale degli anni Trenta e il Dopoguerra. Una continuità sempre sottolineata dall'artista, in particolare rispetto alla produzione astratta del 1935, recuperata e promossa proprio negli anni di maggiore impulso delle sue tesi legate al Movimento Spaziale. La comprensione, a posteriori, dei precedenti assunti antiscultorei tuttavia non significa per l'artista una rinuncia totale alla materia: anzi, l'enfasi materica, come è evidente nel ciclo delle cosiddette "Nature"(1959-60), diviene l'emblema del "nulla" al pari dell'azzeramento raggiunto contemporaneamente nel ciclo più famoso dei "Tagli".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.