Messaggi stereotipati e urlati, informazioni in eccesso, slogan e hashtag ripetitivi. In questo bombardamento incessante, diventa vitale - per i singoli e per le aziende - cambiare il modo di porsi. È la proposta di questo agile saggio che smonta i meccanismi della comunicazione, così da offrire al lettore strumenti nuovi per esprimere la propria identità in rete e il proprio brand, aziendale o personale che sia. Se il mercato ormai vive sui social, sono i social più forti del mercato stesso? Sì e no. I big player del web sono giganti in grado di influenzare l'opinione pubblica globale, ma anche vulnerabilissimi alle mode e ai gusti di un pubblico divenuto ingovernabile massa. E i social hanno di fatto paralizzato la comunicazione. Aziende, politica, privati devono sgomitare per avere voce nelle piazze virtuali, disposti a snaturarsi pur di emergere. Ma ci siamo mai chiesti davvero che cosa vogliamo dire? Abbiamo cercato di definire la nostra identità, chi siamo, che cosa abbiamo da esprimere? Invece di spendere tempo e risorse per comunicare, sottostando a regole imposte da giganti con i piedi di argilla, lavoriamo su di noi. La nuova era dell'espressione è più vicina di quanto crediamo.

Come i social hanno ucciso la comunicazione. Con una proposta per la nuova era

Bosticco, Guido
;
Magnoli Bocchi, Giovanni Battista
2020-01-01

Abstract

Messaggi stereotipati e urlati, informazioni in eccesso, slogan e hashtag ripetitivi. In questo bombardamento incessante, diventa vitale - per i singoli e per le aziende - cambiare il modo di porsi. È la proposta di questo agile saggio che smonta i meccanismi della comunicazione, così da offrire al lettore strumenti nuovi per esprimere la propria identità in rete e il proprio brand, aziendale o personale che sia. Se il mercato ormai vive sui social, sono i social più forti del mercato stesso? Sì e no. I big player del web sono giganti in grado di influenzare l'opinione pubblica globale, ma anche vulnerabilissimi alle mode e ai gusti di un pubblico divenuto ingovernabile massa. E i social hanno di fatto paralizzato la comunicazione. Aziende, politica, privati devono sgomitare per avere voce nelle piazze virtuali, disposti a snaturarsi pur di emergere. Ma ci siamo mai chiesti davvero che cosa vogliamo dire? Abbiamo cercato di definire la nostra identità, chi siamo, che cosa abbiamo da esprimere? Invece di spendere tempo e risorse per comunicare, sottostando a regole imposte da giganti con i piedi di argilla, lavoriamo su di noi. La nuova era dell'espressione è più vicina di quanto crediamo.
2020
9788868963361
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1470300
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