Nella Biblioteca di Studi umanistici dell’Università di Pavia è conservato un esemplare della seconda edizione del Vocabolario piacentino-italiano di Lorenzo Foresti («dal medesimo autore notabilmente aumentata e corretta», Piacenza, Solari, 1855) fittamente postillato da una mano ottocentesca. L’esemplare non presenta esplicite in-dicazioni o informazioni – anche catalografiche – che possano ricondurre direttamente al suo estensore. Il Vocabolario, già pubblicato in una prima edizione nel 1836 (Piacenza, Del Majno; nel 1838 seguì presso lo stesso tipografo un’Appendice), apparirà poi in un’edizione postuma a cura di Giovanni Bianchi, «con molte correzioni ed aggiunte tratte dal manoscritto dell’autore» (Piacenza, Solari, 1882). La ricerca ha consentito di individuare l'autore: l'erudito piacentino Giuseppe Nasalli Rocca. Le sue postille appaiono di notevole interesse per la storia della lessicografia dialettale. Innanzi tutto, per la fitta rete di riferimenti bibliografici editi e inediti – tutti databili entro gli anni Ottanta – intessuta intorno a numerose voci. Riferimenti pensati non solo per integrare il lemmario con nuove acquisizioni o varianti o innesti fraseologici, ma anche per dare a diverse voci un maggiore spessore diacronico (frequenti sono i rimandi alle «nostre antiche carte piacentine»). E soprattutto per affinare la precisione dei traducenti tramite un continuo dialogo con la lessicografia toscana e con molti testi letterari coevi. Numerosi sono dunque, di là dallo specifico del dialetto piacentino, gli spunti che l’analisi di queste postille può offrire alla ricostruzione di alcuni aspetti metodologici della lessicografia dialettale italiana dell’Ottocento.
Un esemplare postillato del Vocabolario piacenti-italiano di Lorenzo Foresti
Giuseppe Antonelli
2022-01-01
Abstract
Nella Biblioteca di Studi umanistici dell’Università di Pavia è conservato un esemplare della seconda edizione del Vocabolario piacentino-italiano di Lorenzo Foresti («dal medesimo autore notabilmente aumentata e corretta», Piacenza, Solari, 1855) fittamente postillato da una mano ottocentesca. L’esemplare non presenta esplicite in-dicazioni o informazioni – anche catalografiche – che possano ricondurre direttamente al suo estensore. Il Vocabolario, già pubblicato in una prima edizione nel 1836 (Piacenza, Del Majno; nel 1838 seguì presso lo stesso tipografo un’Appendice), apparirà poi in un’edizione postuma a cura di Giovanni Bianchi, «con molte correzioni ed aggiunte tratte dal manoscritto dell’autore» (Piacenza, Solari, 1882). La ricerca ha consentito di individuare l'autore: l'erudito piacentino Giuseppe Nasalli Rocca. Le sue postille appaiono di notevole interesse per la storia della lessicografia dialettale. Innanzi tutto, per la fitta rete di riferimenti bibliografici editi e inediti – tutti databili entro gli anni Ottanta – intessuta intorno a numerose voci. Riferimenti pensati non solo per integrare il lemmario con nuove acquisizioni o varianti o innesti fraseologici, ma anche per dare a diverse voci un maggiore spessore diacronico (frequenti sono i rimandi alle «nostre antiche carte piacentine»). E soprattutto per affinare la precisione dei traducenti tramite un continuo dialogo con la lessicografia toscana e con molti testi letterari coevi. Numerosi sono dunque, di là dallo specifico del dialetto piacentino, gli spunti che l’analisi di queste postille può offrire alla ricostruzione di alcuni aspetti metodologici della lessicografia dialettale italiana dell’Ottocento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.